Non calunniò avvocati e discografici
Assolto il cantante Simone Tomassini

All’origine del processo la firma di alcuni contratti che risalgono al 2008 Il braccio di ferro era finito davanti al giudice del lavoro.

Non ci fu dolo. Non era sua intenzione dare dei truffatori agli avvocati e ai discografici, motivo per il quale era finito a processo con l’accusa di calunnia.

Simone Tomassini, 41 anni, cantautore di Vertemate con Minoprio, ha accolto con sollievo la sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice Gian Luca Ortore, che lo ha giudicato non colpevole del reato di calunnia in quanto il fatto non costituisce reato. Alla conclusione dell’udienza, il cantautore, ieri in aula, ha preferito comunque non rilasciare dichiarazioni.

Una sentenza che, per una volta, mette d’accordo sia l’accusa che la difesa. Anche il pubblico ministero Mariano Fadda, che già a suo tempo aveva chiesto l’archiviazione del procedimento, mentre il giudice per l’udienza preliminare aveva deciso per l’imputazione coatta, aveva richiesto l’assoluzione di Tomassini.

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