Palazzo storico delle esposizioni
Il Comune: va messo in sicurezza

Distacchi di calcinacci e di pezzi di cornicione: imposto un intervento urgente. Dopo le transenne, ecco l’ordinanza. Il sindaco: «Non possiamo mettere a rischio i passanti»

Il palazzo storico delle esposizioni in via Matteotti a Mariano, da alcuni giorni è transennato. Proprio nell’anno del centenario quello che è stato - ed è tutt’ora - un simbolo della laboriosità degli artigiani marianesi, è “fuori gioco”. A tenerlo bloccato, oltre la pandemia che ha di fatto annullato tutte le mostre e manifestazioni sino al 2021, anche qualche “acciacco”, dovuto all’età. Dopo diverse segnalazioni di cittadini, allarmati dalle condizioni, in particolare dei cornicioni e del tetto, compresa qualche pericolosa caduta di calcinacci, è intervenuta l’amministrazione comunale, con un’ordinanza. La Polizia locale ha così provveduto ad isolare le zone ritenute a rischio, con un nastro colorato, per impedire l’accesso ed il passaggio

«La prima cosa che mi sta a cuore è l’incolumità dei marianesi - spiega il sindaco Giovanni Alberti Quella di via Matteotti e via Brianza è una zona molto “trafficata” e non potevo correre il rischio che qualcuno, camminando sui marciapiedi e passando davanti al palazzo, si facesse male. Così abbiamo emesso un’ordinanza per intimare ai proprietari, di provvedere immediatamente alla messa in sicurezza». L’invito è stato raccolto ed il primo intervento è stato eseguito, nei giorni scorsi. E’ stata effettuata una pulizia dei calcinacci con la contemporanea eliminazione dei pezzi di tetto pericolanti.

È stata poi installata, attorno a tutto il palazzo delle esposizioni, una rete arancio, usata nei cantieri edili, per delimitare la zona che non è ancora transitabile. Ma gli interventi non finiscono qui. «Ho parlato direttamente con i rappresentanti dei proprietari (in tutto sono più di duecento nda) e ho avuto l’impegno che faranno eseguire, a breve, i lavori per la completa messa in sicurezza - aggiunge Alberti -. E in tempo brevi: intendo al massimo nel volgere di due mesi. Non possiamo attendere oltre».

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