Parcheggi aboliti a Mariano
Il caso in Consiglio

Si infiamma il dibattito su via Tommaso Grossi, dove risiede il sindaco.

Ballabio: «Pretendiamo chiarezza sul provvedimento». Marchisio: «Facevano comodo ma erano pericolosi»

La vicenda dei quattro parcheggi di via Tommaso Grossi, dove risiede anche il sindaco Giovanni Marchisio, prima cancellati dall’amministrazione comunale e poi ridipinti per protesta con lo spray da ignoti, adesso è diventata un caso politico.

A dare battaglia nel consiglio comunale del prossimo 25 gennaio, infatti, sarà Andrea Ballabio, capogruppo di Forza Italia, che ha presentato un’interrogazione e una mozione dai toni poco concilianti.

A incalzare il numero uno del municipio saranno le richieste di chiarimento presentate dall’esponente di minoranza che punta il dito sulla cancellazione “lampo” dei parcheggi «di fronte alla casa del sindaco che è stato etichettato come “responsabile perché lo penalizzavano nelle fasi di ingresso alla sua abitazione”».

Frasi che Ballabio riporta perché lette tra i commenti apparsi sui social network, ma sufficienti a far affermare all’esponente azzurro che «il segnale trasmesso ai cittadini è sicuramente negativo in un periodo in cui, in generale, è molto basso il livello di fiducia nella pubblica amministrazione».

Da qui la necessità di avere chiarezza e trasparenza: «Vogliamo sapere da chi è partito l’ordine di rimuovere i parcheggi – attacca Ballabio –, quale sia la normativa che lo consente e con quale atto si sia autorizzato il provvedimento».

E non solo: «Vogliamo anche la data e l’ora dell’intervento “lampo” e sapere da chi è partita la segnalazione ai vigili che poche ore dopo sono intervenuti per fare multe solo davanti alla casa del sindaco e non su tutta la strada che spesso è oggetto di sosta selvaggia».

Marchisio spiega: «La prima segnalazione di pericolosità per la presenza di quei parcheggi è stata fatta in conferenza di servizi alla fine di ottobre. L’obiettivo è garantire la sicurezza a chi percorre la via che in quel tratto è pericolosa. Lo so perché abitando lì, tutti i giorni vedo cosa succede».

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