Pendolari esasperati
«Anni di parole, ritardi fuori controllo»

Nel caos la linea tra Chiasso e Milano. «L’orario prevede 37 minuti, ma diventano oltre un’ora». Aumentano anche i treni soppressi.

«La situazione sulla Chiasso-Como-Milano è disastrosa ma è un eufemismo dire disastrosa perché oramai i ritardi sono fuori controllo». Ettore Maroni, comasco, è il portavoce dei pendolari che ogni giorno raggiungono il capoluogo lombardo e la sera rientrano in città.

Più che “raggiungono” e “rientrano” però, è forse il caso di dire “cercano di raggiungere” e “cercano di rientrare”. «Mercoledì la corsa delle 17.10 ha accumulato 81 minuti di ritardo, giovedì quella delle 16.10 ne ha accumulati 71 e venerdì quella delle 14.10 è arrivata 33 minuti dopo, quella delle 15.10 con 56 minuti di ritardo e quella delle 17.10 è partita 26 minuti dopo - elenca Maroni - Considerato che il tempo di percorrenza di questa tratta è di 37 minuti - portati temporaneamente a 42 per i lavori alla galleria di Cantù - è facile capire perché diciamo che la situazione sia fuori controllo». Il servizio, quindi, non funziona, numerose anche le soppressioni. «Bisogna intervenire in maniera pesante - commenta il portavoce dei pendolari - Servono più treni e serve soprattutto più personale da destinare a Chiasso quando deve avvenire lo scambio sui treni provenienti dalla Svizzera e diretti in Italia. Siamo arrivati al punto che i treni quando arrivano a Chiasso non possono poi ripartire perché manca il personale italiano». Sulla linea Chiasso-Como-Milano viaggiano anche i treni Tilo, la società al 50% delle Ferrovie Federali Svizzere e al 50% di Trenord. Per questi treni la mancanza di personale oltre a causare ritardi comporta anche che alcuni vagoni vengano chiusi e che i viaggiatori si debbano ammassare nelle restanti carrozze viaggiando in piedi.

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