Positivi oltre quota mille
Mai tanti contagi a Cantù

Ieri impennata a 1.228, ii doppio rispetto al 31 dicembre (670). Il medico: «Siamo in trincea, 150 chiamate al giorno anche nelle feste»

«Siamo in trincea. La staccionata dei vaccini, per fortuna, regge, ma siamo davvero sommersi». A dirlo Antonio Iofrida, medico di medicina di base impegnato a coordinare i colleghi del Canturino nelle vaccinazioni anti Covid a domicilio ai soggetti fragili, che anche in questi giorni di festa ha ricevuto tra le 130 e le 150 chiamate al giorno. I dati lo confermano pienamente, il numero di positivi in città è raddoppiato ancora, raggiungendo il numero più alto dall’inizio della pandemia 1.228 canturini, oltre uno su quaranta.

Il 22 novembre 2020 si era raggiunto quello che finora era il picco dei contagi, 938. Ampiamente superato. E la quarta ondata è ancora in atto.

Due morti a dicembre

Cresce anche il numero di persone che si sono sottoposte alla terza dose di vaccino anti Covid, la dose booster e oggi in città si è raggiunto il 42%: quattro su dieci in riferimento alla popolazione target per ricevere il farmaco. Solo a metà ottobre si era arrivati ad avere solo 9 positivi.

Da allora si è andati a risalire e poi costantemente al raddoppio, in una progressione che nelle ultime settimane ha preso una velocità inedita e allarmante. Prima di Natale i contagi in città non si erano limitati a duplicare ma erano triplicati e in otto giorni era passati da 222 a 671 positivi. Ora il nuovo balzo in avanti, un balzo enorme arrivando a quota 1.228. La novità peggiore, il fatto che sia cresciuto anche l’unico indice che da mesi era congelato, quello relativo ai decessi legati al virus da ottobre 2020, che dopo essere rimasto molto a lungo stabile a 111, nelle ultime settimane è salito a 113.

«Siamo davvero in trincea – conferma il medico di base Antonio Iofrida – si lavora 16 ore al giorno, dalle 8 di mattina a mezzanotte. Positivi, denunce, tamponi. Una cosa spaventosa, siamo sommersi».

«Famiglie con tutti positivi»

Il telefono, assicura, squilla senza sosta, «anche in questi giorni di feste ho ricevuto 130, 150 chiamate al giorno. E ogni chiamata è una nuova famiglia dove tutti sono positivi».

La maggior parte di loro, per fortuna, non versa in gravi condizioni, hanno raffreddore, mal di gola, tracheite «ma ci sono anche casi da seguire con attenzione, e che richiedono l’ospedalizzazione». Iofrida non lo nega, «non ci aspettavamo una cosa simile, speravamo che non accadesse, per cui c’è preoccupazione, c’è nervosismo». Se il sistema sanitario non è al collasso, è grazie ai vaccini.

«Siamo in emergenza»

«Sì – dice – siamo in emergenza, ma non è la situazione del novembre 2020. I vaccini, per fortuna, sono una staccionata che sta tenendo. Però facciamo fatica. Non abbiamo né il tempo né la voglia di rispondere alle polemiche, lavoriamo dalle 7 di mattina a mezzanotte, sabato e domenica compresi. Siamo in trincea, speriamo di uscirne il prima possibile». Ma come si è arrivati a questo punto? «Temo che si sia abbassata troppo la guardia – prosegue – bisognava vaccinarsi, ma anche insistere sulla necessità di rispettare il distanziamento, di indossare le mascherine. Non bisogna dare al virus la possibilità di diffondersi». L’unica arma, quindi, continua a essere la vaccinazione. Secondo gli ultimi dati regionali a Cantù il 42% dei cittadini eleggibili per il vaccino ha ricevuto la terza dose, la dose booster, pari a 16.469 persone. Sono 29.784 ad avere almeno la prima dose del farmaco anti-Covid e 31.766 hanno anche la seconda. In tutto 6.725 canturini, invece, non hanno nessuna dose.

Silvia Cattaneo

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