Protezione civile di Cantù
Già tremila ore di interventi

Numeri impressionanti dall’inizio dell’emergenza per la trentina di volontari . Oltre alla consegna di cibo ci sono le uscite di routine come gli incendi e i nidi di vespe

Un volontariato sempre più generoso, con 2mila e 805 ore di intervento e all’incirca altrettante telefonate ricevute. Da quando, nella sede della protezione civile di via Tripoli, è stato attivato il Centro operativo comunale per l’emergenza sanitaria: sono infatti, chiamata più, chiamata meno, 2.800 le tante richieste arrivate con uno squillo.

Più tutto il resto: non solo la distribuzione dei generi alimentari, ma anche spegnere incendi, recuperare vespe e api, e, quando è servito, essere presenti pure all’anagrafe e in biblioteca. Tutto questo, grazie a una trentina di volontari della protezione civile, i quali, unitamente ad altri volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri (Anc) di Cantù, forniscono un preziosissimo apporto.

I dati sono custoditi all’interno del report delle attività comprese tra il 10 marzo, primo giorno di Coc, e il 20 aprile. Oltre alle 2.800 telefonate, con un presidio di ben 2.400 ore di servizio alla segreteria e al call center, a orario continuato nelle ore diurne, dalle 8 alle 20. Più la reperibilità notturna.

«Si va avanti a turni - spiega il coordinatore della protezione civile di Cantù Luca Montorfano - Di giorno ci sono due operatori che rispondono al telefono, più un operatore in segreteria sulla terza linea. Arrivano anche telefonate di un certo tipo, delicate, di persone in difficoltà per i più diversi motivi. Anc ci sta dando una mano». Personale, senza distinzione di colori di divisa, preparato.

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