Protezione civile in lutto per Gianotti
È morto a 74 anni lo storico volontario

Mariano Comense: nato e vissuto in città da un anno si era trasferito a Novedrate. Al funerale l’hanno pianto due comunità

Ha fronteggiato i roghi sardi sulla linea del fuoco ma, mercoledì, ha perso la sua battaglia più importante. Così se ne è andato Antonio Marco Gianotti per cui il destino ha voluto scrivere un tragico epilogo a fine di un breve ricovero in ospedale, portandoselo via il giorno prima del suo 75° compleanno.

Cresciuto a Mariano dove ha vissuto fino a un anno fa, quando si è trasferito a Novedrate, sabato, lo hanno pianto due comunità al funerale laico celebrato nella sede della Protezione Civile. «Ci siamo conosciuti tra queste mura e proprio qui mi tocca darti l’ultimo saluto» lo ha ricordato il coordinatore della Protezione civile, Antonio Delfante.

Storico volontario del gruppo, proprio negli spazi della realtà a cui ha dedicato trent’anni della sua vita, gli amici gli hanno reso l’ultimo omaggio.

«Ci aspettavi in sede per prepararci un pasto caldo, non una semplice pietanza, ma un signor pasto perché in ogni cosa che facevi ci mettevi il cuore», ha letto Delfante, disegnando con i ricordi il ritratto di Antonio.

«Eri solare e di compagnia, ci piaceva ascoltare le tue avventure in Sardegna» ha proseguito il coordinatore. Quelli che restituiscono l’immagine del volontario impegnato a fronteggiare i roghi in terra sarda o nelle esercitazioni dedicate all’antincendio boschivo o, ancora, nella cucina della sede dove aspettava il rientro della squadra.

«Ricordo un intervento per la ricerca di una persona dispersa a Mariano quando per 17 giorni consecutivi hai cucinato per i volontari e i Vigili del fuoco ogni giorno un menù diverso - sorride amaro Delfante - Devo ammettere che ogni tanto mi facevi arrabbiare, eri un testone perché anche quando ti vedevo stanco, non facevo in tempo a girarmi, che già avevi ripreso a lavorare. I ricordi che ho di te sono tanti, sono impressi nel mio cuore».

Come in quelli dei volontari con cui ha presenziato agli eventi e le più disparate ricorrenze cittadine.

«Ho sempre detto che la Protezione civile è la mia seconda famiglia per questo per me oggi è come perdere un familiare», ha chiosato Delfante.

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