Ragazzina faccia a faccia con i ladri
«Prima gli insulti, poi sono fuggiti»

Nuovo caso a Cantù: madre e figlia di 14 anni vedono i malviventi scavalcare . L’episodio in via Al Monte. Altre segnalazioni da via San Francesco d’Assisi e da via Selvaregina

«Mamma, ci sono i ladri», ha gridato la ragazzina, 14 anni, in quel momento da sola, nel cortile di casa sua, in via al Monte, centro città, nei pochi secondi in cui è uscita per prendere la legna, caduta poi di mano per lo spavento. Si è trovata i due uomini a poca distanza.

«Erano incappucciati, uno aveva la giacca blu, gli si vedevano solo gli occhi - riferisce la mamma - Io poi sono uscita fuori, e ho gridato anche io: “Oh, allora?”. E loro ci hanno insultato. Sembravano italiani. Via di qui, sono andati in via Sabotino, dove hanno rotto dei vetri in una villetta. Ma non sarebbero entrati. Prima ancora, sono passati in via San Francesco d’Assisi». Tra le segnalazioni su furti e affini, anche via Selvaregina.

Quattro diversi indirizzi in poco tempo. Con l’obiettivo di entrare negli appartamenti e prendersi oro e contanti. Intanto, in città, sono giornate in cui i ladri rubano di tutto. Dalle borsette lasciate per pochi attimi a bordo delle auto, forzate o con i vetri spaccati. Ai copricerchioni dei veicoli parcheggiati.

«Sembrava un acrobata»

Come sempre, fanno gola quel che le case possono custodire. Anche se ormai i contanti sono stati sostituiti dalle carte magnetiche. E l’oro, anno dopo anno, diventa sempre meno, visto anche il susseguirsi di furti. Via al Monte, centrale, densa di abitazioni, con un buon viavai di auto, collega la zona della ex bocciofila Reverzina - dove proprio negli scorsi giorni i ladri si sono arrampicati sul tubo del gas, per andarsene con contanti e oro - con la parte della città al confine con Montesolaro di Carimate.

I ladri sono passati verso le 20. «Sono venuti qui - spiega la madre - quando mia figlia è uscita in cortile a prendere la legna, si è accesa la luce. E ha visto proprio che uno era già qui, dentro il cortile. Un altro stava scavalcando il cancello. Ha gridato, ha buttato la legna per terra. Questo qui ha scavalcato di nuovo, per scappare. Io poi sono uscita fuori, e ho gridato anche io. “Allora?”, e loro ci hanno insultato. Mi sono sembrati italiani. Molto agili: “Sembrava un acrobata”, ha detto mia figlia. Penso che si siano appostati da qualche parte e abbiano visto uscire mio marito. Dopo dieci minuti, sono arrivati».

«Aveva in tasca un cacciavite»

Non è la prima volta che passano nella stessa abitazione. «È la terza volta che cercano di entrare da noi - prosegue la mamma della ragazzina - Due anni fa sono entrati sulla tettoia, e da qui sono passati sul balcone, per entrare nelle camere».

È un vicino di casa, Giuseppe Colombo, ad avere quindi un sospetto su quanto da lui visto poche ore dopo, a non molta distanza, oltre la zona di via Borgognone, su un collegamento trasversale tra Figino e Montesolaro. «La mattina dopo, ho visto due tipi verso le nove, che giravano per le case. Uno vestito con una tuta nera. Aveva in tasca un cacciavite».

Furti tentati e non riusciti, in questo caso. Ma tra i cittadini resta alto l’allarme. Come riferisce una donna di 39 anni residente in zona: «Abbiamo paura. E quando fa buio ci barrichiamo in casa».

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