Reddito di cittadinanza a Cantù
Già scoperte 19 posizioni irregolari

Proseguono i controlli del Comune sulle 428 persone che lo incassano in città. Mancano ancora 150 verifiche sui requisiti, a partire dall’Isee. I numeri potrebbero aumentare

Continuano i controlli sulle 428 persone che in città percepiscono il reddito di cittadinanza. E spuntano altri dieci casi di persone le cui dichiarazioni presentate per ottenere il beneficio non sono risultate conformi. Ne erano già stati individuati nove, il che porta il conto a 19. Ma mancano circa 150 verifiche, quindi i numeri potrebbero aumentare ancora.

Il reddito di cittadinanza, approvato nel corso del primo governo guidato da Giuseppe Conte, resta una misura molto dibattuta e controversa, che ha animato il dibattito politico anche nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Misura sostenuta con forza dal Movimento 5 Stelle che ne ha fatto un proprio caposaldo politico.

Da quando è stato introdotto, nel marzo del 2019, le domande ricevute dal Comune sono state in tutto 801 con un andamento piuttosto regolare, senza picchi se non, ovviamente, all’avvio. E’ proprio al Comune che spetta l’onere di verificare il possesso dei requisiti richiesti per poter accedere al beneficio.

Chi fa le verifiche

Il che significa che l’Isee deve essere aggiornato, la composizione del nucleo familiare, e poi soggiorno e residenza. Controlli che non coinvolgono gli uffici dei Servizi Sociali guidati dalla dirigente Antonella Bernareggi ma direttamente quelli dei Servizi Demografici, che devono ricostruire la storia anagrafica del cittadino degli ultimi dieci anni. Un processo piuttosto laborioso che può coinvolgere altri Comuni dove la persona abbia vissuto e che impegna un ufficio che già con l’ordinaria amministrazione ha parecchio da fare. «Procediamo – conferma l’assessore ai Servizi Sociali Isabella Girgi – e noi per primi, come settore Sociale, abbiamo necessità di effettuare queste verifiche e di avere i risultati aggiornati».

Stando agli ultimi dati forniti le posizioni attive sono 428, persone quindi che stanno percependo il beneficio, il cui ammontare dipende da diversi fattori ma non può superare la soglia massima di 780 euro al mese. Circa uno ogni 93 canturini, in massima parte soggetti che già erano conosciuti dai Servizi Sociali, italiani e stranieri, giovani e meno giovani.

L’assessore: «C’è chi si rialza»

«Ci sono anche casi – confermava Girgi - in cui il reddito di cittadinanza viene visto come l’ultima spiaggia, a fronte di una situazione di perdita del lavoro. Ma posso dire di avere avuto personalmente colloqui con cittadini che, dopo un confronto per impostare un percorso che li riportasse nel mondo del lavoro, hanno ritrovato la carica giusta e soprattutto hanno trovato un’occupazione».

Altre 225 posizioni non sono più attive, quindi sono terminate. Ma questo non significa che qualcuno non possa essere tornato a percepirlo, visto che il beneficio dura 18 mesi, trascorsi i quali, dopo un mese di sospensione, è necessario presentare nuovamente domanda. Altre 139 posizioni sono invece decadute, quindi chi percepiva il reddito di cittadinanza se l’è visto sospendere o per il mancato rinnovo dell’Isee o per la perdita dei requisisti economici per avere diritto a questo sostegno.

Silvia Cattaneo

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