Ricatti hard al bancario canturino
Confermato il carcere fino al 2029

Respinta dal Tribunale di Lecco la richiesta di messa in continuazione delle condanne a un giovane di Missaglia

Fine pena giugno 2029. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni ha sciolto la riserva: nessuna continuazione tra le condanne “maturate” in questi anni da Norberto Fumagalli Beretta, 25 anni, casa a Missaglia, in provincia di Lecco.

L’istanza di messa in continuazione delle condanne, due da 4 anni e otto mesi per “ricatti hard”, la prima del gup di Monza e la seconda del collega di Lecco Paolo Salvatore, in quest’ultimo caso vittima un dirigente di banca di Cantù, più altri 10 mesi per un reato minore, avanzata daldifensore Stefano Mandelli, è stata rigettata.

Per il gup Passoni non c’è evidenza che tra i tre episodi vi sia stata continuazione, ossia che Beretta, considerato il “dominus” dell’organizzazione che ha portato il dirigente bancario a versare denaro contante in tre tranche, da 750, 850 e 600 euro, per evitare che le fotografie che lo ritraevano in intimità con una giovanissima diventassero pubbliche, a ordire il piano in occasione dell’episodio che ha portato alla prima condanna. Secondo il gup, a essere carente sarebbe l’elemento di unicità del disegno criminoso, pertanto il beneficio premiale della continuazione – che, di fatto, avrebbe scontato al condannato molti mesi di carcere – non può essere concesso in virtù della reiterazione del reato. L’avvocato Mandelli si riserva di ricorrere in Cassazione, ha 15 giorni di tempo per decidere.

Si era chiuso con tre condanne il processo con il rito abbreviato che si era svolto nel mese di luglio dello scorso anno davanti al giudice Salvatore per i tre giovani sottoposti a misura cautelare per una brutta storia di estorsioni e tentate estorsioni a sfondo sessuale che hanno avuto come vittima- appunto - un dirigente di banca del Canturino.

Un’inchiesta chiusa in tempi record, con il magistrato inquirente, il sostituto procuratore della Repubblica Andrea Figoni, a chiedere il giudizio immediato. La data della prima udienza del processo, davanti al collegio del Tribunale di Lecco, era stata fissata per il prossimo 14 ottobre.

Ma si è deciso tutto a luglio: l’avvocato dell’imputato principale, finito in carcere a Pescarenico direttamente dagli arresti domiciliari per una vicenda analoga avvenuta in provincia di Monza, aveva infatti chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Riti alternativi avevano poi chiesto anche i difensori gli altri due giovani finiti nei guai (per loro era scattato l’obbligo di firma).

Tre gli episodi estorsivi consumati nella Brianza lecchese attribuiti dal sostituto procuratore Figoni a Norberto Fumagalli Beretta.

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