Specchietto, truffa fallita a Cantù
«È bastato chiamare i vigili»

Un automobilista è stato avvicinato tra le vie Ariberto e Fossano: «Non appena ho detto che avrei contattato gli agenti quel tipo è scappato»

A volte ci provano. E, fortunatamente, sempre di più spesso non ci riescono. Sono i truffatori dello specchietto: che con il classico escamotage del finto retrovisore rotto, provano a farsi pagare da ignari automobilisti, inconsapevoli spesso di avere di fronte dei personaggi disonesti.

E così è successo a Cantù negli scorsi giorni. È bastato fare immediatamente riferimento a una telefonata alla polizia locale o ai carabinieri. Per le vittime tra via Ariberto e via Fossano, è bastato pronunciare una semplice frase: «Chiamiamo i vigili» per mettere in fuga il truffatore.

È successo in questi giorni su una delle principali direttrici di attraversamento cittadino, tra Cantù e Mariano, dalla centralissima piazza Garibaldi verso poi le frazioni di Vighizzolo a Cascina Amata. La truffa è andata in scena in una zona centralissima, tra via Ariberto e via Fossano. Ed è quindi stata denunciata pubblicamente.

«Attenzione ai truffaldini dello specchietto a Cantù - quanto riferito dall’automobilista che si è ritrovato il truffatore al finestrino della sua auto - in via Ariberto e in via Fossano mi è successo che un tizio mi ha avvicinato e mi ha detto che gli avevo toccato lo specchietto. Io gli ho risposto: “Chiamiamo i vigili”. Lui ha detto: “Lasciamo perdere”. E se ne è andato».

Da qui il monito e il consiglio: «Attenzione ai truffaldini, chiamate sempre i vigili». Più se ne parla e meno la truffa riesce. Erano stati i Carabinieri della Compagnia di Cantù ad arrestare, lo scorso novembre, un 20enne di Milano, il quale ad Arosio, con la truffa, si era preso 400 euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA