Troppi costi per la sicurezza
Rischia la Giubiana di Cantù

La “Pro Cantù” giudica insostenibili 6.500 euro di spesa. Il Comune tenta un nuovo bando

L’unica certezza, da qualche anno a questa parte, quando si parli della Giubiana, è che si celebra rigorosamente l’ultimo giovedì di gennaio. Il resto, ancora una volta, è da definire. Dopo decenni in cui l’organizzazione è sempre stata affidata alla “Pro Cantù”, la pro loco benemerita e con oltre un secolo di storia alle spalle, questa ha lasciato il testimone. E nemmeno quest’anno pare intenzionata a riprenderlo.

Il che apre la strada all’altra pro loco cittadina, la giovane “Per Cantù”, se deciderà di farsi avanti. Risultato, bisogna ancora individuare chi la organizzerà. Il Comune nelle scorse settimane ha aperto un bando per individuare soggetti del terzo settore che siano disponibili alla co-progettazione dell’evento, che dovrà andare in scena il 30 gennaio, con la possibilità di rinnovo per i due anni successivi, fino al 2022.

Ma nessuno si è fatto avanti. Ora, conferma l’assessore alla Cultura Isabella Girgi, si procederà a riaprire il bando in tempi brevissimi, anche perché manca poco più di un mese alla manifestazione. In piazza Parini ovviamente si sperava che una delle due pro loco cittadine presentasse un progetto, in particolare si sperava che la Pro Cantù, che aveva legato il proprio nome alla manifestazione, volesse tornare a guidarla.

Le rigide normative di sicurezza in vigore da qualche anno a questa parte introdotte dal decreto Minniti, e che avevano costretto a rinunciare ai fuochi d’artificio nell’ultima edizione targata Pro Cantù, certo non hanno facilitato le cose. Il sodalizio guidato da Pasquale Di Stefano, però, ha chiarito, in una lettera inviata in municipio, di ritenere che le condizioni poste, ovvero un programma ben preciso e 6.500 euro per realizzarlo, non siano sostenibili.

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