Troppo poche le giocatrici locali
«Basket femminile sfrattato da Mariano»

Il presidente della squadra biancoverde è amareggiato: negate palestre dopo oltre 50 anni. Il sindaco: «Spiace ma le regole vanno rispettate»

Tira dritto il sindaco Giovanni Alberti sulle polemiche sollevate dal Basket Femminile Mariano Comense. Con un provvedimento clamoroso infatti la storica società biancoverde, nata nel 1968 e da 21 anni in serie B, è stata estromessa dalle palestre della città non per debiti ma per mancanza di spazi.

Il presidente Maurizio Grassi aveva parlato di “sfratto” e di «regolamento comunale assolutamente iniquo» a proposito del fatto che l’Indice Sportivo Comunale, il meccanismo che stabilisce una graduatoria per l’assegnazione delle ore negli impianti sportivi, conteggi come parametri solo età e residenza degli atleti senza però garantire la permanenza di tutte le associazioni.

E così il BF Mariano, a dispetto di un’attività cinquantennnale, e del fatto che il basket femminile ha necessariamente un bacino molto ampio, siccome ha poche giocatrici residenti non ha diritto ad alcuna ora per l’imminente stagione (eccetto la domenica sera a Perticato, in alternanza).

«Sono sorpreso dell’uscita di Grassi – dichiara Alberti -. Ci siamo infatti incontrati più volte per chiarire l’argomento, e io personalmente mi sono interessato per trovare delle palestre in altri Comuni o al Palasanrocco. È anche curioso che ne parli adesso, quando questo regolamento esiste da tre anni. C’è un regolamento comunale che nessuno aveva mai applicato prima, sbagliando. Tant’è che il BF Mariano avrebbe dovuto essere escluso dalle palestre già l’anno scorso. Di conseguenza le altre società si sono lamentate di questo trattamento di favore, che le ha penalizzate, e si sono appellate al rispetto delle regole».

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