Truffe, psicosi porte chiuse a Cantù
«Almeno aprite per le benedizioni»

Appello dei sacerdoti della Comunità San Vincenzo contro gli eccessi di diffidenza. Per stroncare i tentativi dei malfattori pubblicato l’elenco delle visite con orari via per via

Le finte truffe con finti sacerdoti, avvenute allo scorso giro anche a Cantù, non aiutano. E i religiosi sono ora costretti a chiedere pubblicamente di fidarsi di chi arriva alla porta. «Decisione semplicissima ma non scontata da parte vostra: aprire la porta - si legge in una lettera diffusa in queste ore firmata dai sacerdoti - Per tanti, soprattutto per chi è solo in casa, il problema sarà quello di riconoscerci e di sincerarci che veramente siamo noi preti».

Il prevosto, don Fidelmo Xodo, conferma. Anche per evitare le truffe, la Comunità San Vincenzo - le parrocchie che uniscono il centro di Cantù a Intimiano - ha preparato un elenco con orari e indirizzi precisi al numero civico, per le abitazioni dove sono previste, ogni giorno, le benedizioni. A scanso di qualsiasi furberia, anche quale sacerdote se ne occupa.

“Aprire la porta” è proprio il titolo della comunicazione indirizzata alle famiglie della parrocchia di San Teodoro, scelta quest’anno per il giro prenatalizio. «Aprire la porta. È il problema di noi preti quando suoniamo ai campanelli nelle ore serali e chiediamo di entrare nelle vostre case. Sarà già buio», si legge. Un problema che, si scrive nell’augurio, viene dato come superato.

Altri dettagli sul giornale in edicola mercoledì 29 novembre.

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