«Un marchio garantisca i mobili
Cantù cresca come distretto»

Bellasio (Qualità Cantù): «Seguiamo l’esempio di quanto fatto dal Veneto del Prosecco. Non perdiamo tempo dopo la pandemia: puntiamo anche sull’alimentare, come le Langhe»

«Cantù per il mobile deve diventare come il territorio del prosecco per il vino. Eventi: e il Festival del Legno è già un evento su cui puntare. Ma si potrebbe pensare anche a una sorta di disciplinare per garantire il mobile di qualità».

Marco Bellasio, nuovo presidente di Qualità Cantù, dà le prime indicazioni per rilanciare un ente fermo negli ultimi anni: «Qualità Cantù dovrà diventare il marchio della tante aziende di qualità presenti in città. Con noi vogliamo anche enti e studi di progettazione, associazioni di categoria, banche. Cantù è un nome: non possiamo rischiare di perderlo».

Nel Consiglio d’amministrazione, siede anche il Comune, con il vicesindaco Giuseppe Molteni. Oltre al presidente Bellasio, Effebi Arredamenti, ci sono nel Cda anche Daniele Tagliabue di EmmeMobili, Massimo Moscatelli della Moscatelli Bruno Srl, Tino Cappelletti di Cappelletti Srl, Fabrizio Salice di Salice Paolo Srl. Coinvolte aziende come Riva 1920, Tabu e Jumbo. E, extra legno arredo, nell’elenco dei soci c’è anche Baldo Industrie Alimentari, nota nel settore della salumeria.

«Dobbiamo rilanciare ora, dopo la pandemia: può nascere un progetto importante - dice Bellasio - Cantù deve essere rilanciata, se non vuole perdere il nome nel legno arredo: siamo a rischio. Con il food, vedi le Langhe o tantissimi esempi, è più facile essere attrattivi. Ma anche noi possiamo farcela».

Si pensa ad avere valutazioni su piani concreti fra un mese da, riferisce Bellasio, un comitato tecnico. «Ho deciso di occuparmi di Qualità Cantù con estremo entusiasmo e di verificare se ci sono tutte le condizioni per una promozione del territorio - afferma Bellasio - in questo momento sto costituendo un gruppo».

Christian Galimberti

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