Uno sconto per gli spari
«Non fu tentato omicidio»

L’appello Ludovico Muscatello fu “gambizzato” all’alba nell’ottobre 2015

A marzo erano stati condannati per il tentato omicidio di Ludovico Muscatello, buttafuori in una discoteca (nipote di Salvatore Muscatello, un capo storico della ’ndrangheta a Mariano Comense), ferito a colpi di pistola alle gambe il 10 ottobre del 2015 in via Al Monte.

Da quell’episodio era partita poi l’indagine che aveva portato all’operazione “Ignoto 23” e alla scoperta di nuove infiltrazioni mafiose tra i bar di Cantù con l’arresto di nove persone tra cui anche loro due, Domenico Staiti, 43 anni, e il nipote Rocco Depretis, 20, entrambi di Cantù. Per la gambizzazione di Muscatelllo junior erano stati condannati con rito abbreviato a Milano rispettivamente a 8 e 9 anni, con riconoscimento dell’aggravante mafiosa.

Ora quell’episodio, approdato in appello, è stato derubricato a lesioni gravi e la condanna è stata ridotta di un anno per entrambi.

In udienza i loro avvocati Roberta Ligotti e Roberto Rallo, hanno insistito a lungo sul fatto che non si trattò di un tentato omicidio, come invece aveva ipotizzato il pm della Dda Paolo Storari.

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