Vandali scatenati
al Castello di Inverigo
Recinzioni divelte

Villa Crivelli ancora nel mirino dopo il restauro. La parte più antica, del 1026, ha grande valore artistico. Allarme delle associazioni: «C’è la volontà di devastare»

Villa Crivelli, conosciuta come il “Castello”, ad Inverigo è ancora nel mirino dei vandali. La villa, la cui esistenza è attestata già nel 1026, dopo la cessione, negli anni cinquanta da parte degli eredi dell’ultimo marchese, Uberto Crivelli, che svendettero tutti i possedimenti, senza offrire la possibilità di prelazione agli affittuari, versa in uno stato di abbandono. Attualmente è di proprietà della Agri Trade ed ha un altissimo valore storico ed artistico.

Opere di pregio

Durante alcuni recenti lavori di restauro, sono stati recuperati pregevoli opere seicentesche e settecentesche, fra cui alcune di Giovanni Ghisolfi; affreschi cinquecenteschi ed una sinopia (un disegno preparatorio per un affresco) trecentesca con la rappresentazione di un orso giocoliere posto fra due giullari. Purtroppo però negli ultimi mesi il Castello è stato al centro dell’attenzione dei vandalismi. Gli ultimi nei giorni scorsi quando le nuove reti messe a chiusura degli accessi ai cortili interni, per porre freno alle scorribande dei vandali, sono state subito divelte.

Ai primi di luglio era scoppiato un principio di incendio, fortunatamente domato quasi subito dai Vigili del fuoco, probabilmente appiccato -involontariamente o meno - da alcune persone che si erano introdotte nei locali. Le associazioni inverighesi Le Contrade e l’Orrido, che da sempre hanno a cuore la sorte del “Castello”, lanciano un nuovo grido d’allarme.

Le Contrade e l’Orrido

«E’ già di per sé sconcertante assistere all’ostinazione di voler entrare in un’area privata, come se fosse cosa propria - dicono i presidenti Lucia Gamba per Le Contrade e Giulia Cuter per l’Orrido -, ma, quello che terrorizza, è soprattutto la volontà di devastare e di deturpare un bene storico, segno di una assoluta mancanza di rispetto. L’appello di aiuto che abbiamo lanciato a inizio anno non è stato raccolto ma non per questo accettiamo il declino del “Castello”. Stiamo valutando delle azioni da intraprendere». Anche l’amministrazione comunale segue la vicenda, molto da vicino. Ed è preoccupata per i vandalismi.

«Vogliamo evitare altri episodi»

«Stiamo cercando formule alternative, che vadano oltre la convenzione con la proprietà che, ci ha lasciato con le braghe di tela, per mettere il Castello in sicurezza», dice il sindaco Giorgio Ape. La convenzione era stata stipulata nel maggio del 2000 tra il comune di Inverigo e l’Agritrade per il restauro e la ristrutturazione del complesso storico e architettonico della villa e dei relativi fabbricati.

«Il primo passo -prosegue il primo cittadino - è quello di sistemare, dopo due anni di insistenza da parte nostra, il cantiere». Il protocollo per la rimessa in sicurezza è già stato presentato. Un altro punto delicato è la strada di accesso.

«Anche qui ci stiamo battendo da anni per la sistemazione da parte di terzi -aggiunge Ape - Stiamo cercando un accordo sulla strada che è privata ma è ad uso pubblico. Da due anni abbiamo tassato la proprietà per l’occupazione di suolo pubblico e adesso siamo in attesa che si muova qualcosa di concreto. Siamo convinti che sia la strada giusta per evitare che un bene così prezioso, vada in malora. Dopo le ferie, spero che si muova qualcosa di concreto, altrimenti interverremo per evitare ulteriori vandalismi».

Guido Anselli

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