I parlamentari sono «ostaggio» del Porcellum

L'assenza del vincolo di mandato dei parlamentari fu concepito dai padri costituenti per l'ossessione che apparisse sulla scena politica un altro Mussolini; anche recentemente il prof. Sergio Romano ha auspicato che tale vincolo venga introdotto; naturalmente ciò può avvenire solo per una libera scelta delle Camere. I parlamentari che si autodefiniscono con sussiego i rappresentanti del popolo, se cambiano casacca non rappresentano più il popolo che li ha eletti, cioè non rappresentano nessun potere democratico legittimo! Ma come è possibile che in settant'anni di vita democratica della Repubblica nessuno abbia pensato e provveduto ad annullare tale vistosa e grave anomalia?

Vittorio Binda


Il vincolo di mandato non c'è, ed è bene che non ci sia. Ma purtroppo è come se ci fosse, perché gli attuali parlamentari sono stati eletti non su indicazione dei cittadini, ma su scelta dei partiti che hanno sottoposto ai cittadini liste bloccate: prendere o lasciare. Di conseguenza i parlamentari rispondono (sono costretti a rispondere) ai leader dei partiti, non alle scelte popolari: è quel che vorrebbero rimuovere dalla legge elettorale quelli che intendono cambiarla, insieme con l'abnorme premio di maggioranza. Ma anche quelli che la vogliono modificare sono in disaccordo: il terzo polo, appena nato, è subito morto per questo motivo. E tuttavia gli ultimi che si possono lamentare di traslochi e fughe sono proprio gl'ideatori del Porcellum ovverossia tutte le forze della maggioranza di centrodestra, finiani compresi. Sono stati loro a introdurre una regola antidemocratica negl'ingranaggi che fanno funzionare la democrazia: accorgersene solo quando fa comodo è un'aggravante, non certo un'attenuante. Detto questo, si può aggiungere qualcosa a proposito dei cambi di maggioranza durante una legislatura. E' vero che il sistema parlamentare li rende legittimi, e nel caso di caduta del governo il presidente della Repubblica fa bene a esplorare altre possibilità di prosecuzione della legislatura. E' altrettanto vero che questi cambi non possono dar luogo a uno stravolgimento del verdetto popolare, emergenza o non emergenza. Anche ai più radicali critici del centrodestra appare radicalmente sbagliata l'idea che l'attuale governo formato dai vincitori delle ultime elezioni possa essere sostituito da un nuovo governo composto dagli sconfitti di quelle elezioni. Le correzioni vanno bene, gli stravolgimenti fanno male. Fanno male alla democrazia, e ne fanno ancora di più a una democrazia che deve già curarsi da altri mali.

Max Lodi

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