Eurobond una soluzione troppo facile

Cara Provincia,
il problema più grosso che l'Europa deve affrontare oggi è quello dei debiti sovrani, cioè dei debiti degli Stati membri che determinano elevati livelli di rischio, fino al fallimento o default che dir si voglia.
Il ministro Tremonti e qualche altro con lui spingono per il varo dei cosiddetti Eurobonds, ma i tedeschi e i francesi non ne vogliono sapere.
Invece una soluzione a mio avviso sarebbe proprio l'emissione di titoli di credito comuni a tutta l'Eurozona, per spalmare così sull'intera Unione Europea il rischio dei paesi periferici.
 Non capisco perché quella che sembra una buona idea incontri tutte queste resistenze.

Giacomo Sozzi
email

Lo scetticismo di Francia e Germania di fronte agli Eurobonds è comprensibile: a loro costerebbero più che agli altri e se i processi di risanamento dei paesi deboli fallissero, anche Francia e Germania rischierebbero grosso.
Insomma, tedeschi e francesi fanno giustamente i loro conti e concludono che l'operazione non è conveniente. Come dar loro torto?
La solidarietà è una bella parola, ma nei rapporti internazionali il più delle volte rimane lettera morta.
Del resto noi assistemmo a suo tempo al fallimento dell'Argentina senza muovere un dito, eppure si trattava in gran parte dei discendenti di nostri connazionali emigrati, cioè italiani come noi.
A me pare che il principio degli Eurobond così com'è stato enunciato da Tremonti sia troppo semplice, mentre la sua applicazione è in realtà molto più complessa di quanto non appaia ad una prima lettura.
Come possiamo oggi chiedere ai nostri partners europei più virtuosi di noi, più responsabili e con i conti in ordine, di accettare un aumento del costo del loro debito per garantire anche il nostro?
Tutto si riduce alla morale della favola di Esopo: noi siamo le cicale, loro le formiche. E l'inverno è alle porte.

Pier Angelo Marengo
[email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA