La rivolta sociale rischio reale

I giorni passano e non si vede nessuna proposta di taglio delle spese da parte del governo. Neanche un accenno.
 Non sarà per caso che non ci sia la volontà procedere in questo senso? Il risanamento dei conti passa da nuove tasse e tagli alla spesa.
Ora, le nuove tasse sono destinate in prevalenza al Nord, dove le case sono accatastate e dove risiedono i pensionati di anzianità, attuali e futuri. Se ci saranno tagli, questi saranno destinati per la maggior parte al Sud, perché i grandi fruitori della spesa, degli stipendi statali e dello spreco pubblico sono i falsi invalidi, i finti operai forestali, i dipendenti in sovrannumero della Regione Sicilia, i finti braccianti? E così via.
Sono anche convinto che i tagli al Sud non si faranno se non quando saremo sull'orlo della bancarotta, perché laggiù perdono subito le staffe se togli loro la possibilità di attingere alla cassa. Qui invece siamo ancora allo stadio del mugugno però a suon di mazzate ci arriveremo anche noi alla rivolta sociale. È solo questione di tempo.

Alberto Cazzaniga
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Indubbiamente c'è poco da stare allegri: i tagli veri alla spesa pubblica e ai costi della politica ancora non si sono visti. E forse l'aspetto più grave è che in questa manovra del Governo Monti non c'è traccia di quanto la gente si attendeva in primis da chi dovrebbe dare l'esempio: la rinuncia ai privilegi da parte di politici e parlamentari.
Speriamo che l'appuntamento con una nuova stagione del rigore che coinvolga anche la Casta sia soltanto rimandato di qualche settimana.
Sulle case accatastate c'è una speranza: con i satelliti si fanno miracoli, basta volerlo. E se è vero che sono stati individuati oltre due milioni di costruzioni abusive, dobbiamo credere che almeno qui l'evasione dei tributi potrà essere recuperata, tanto al Nord come al Sud.
Quanto ai sentimenti degli italiani, anch'io credo che la pazienza sia agli sgoccioli.

Pier Angelo Marengo
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