Donne e uomini, conta la bravura

Nonostante le donne in Italia siano la maggioranza, anche le primarie del centro-sinistra, ci forniscono uno spaccato di una Italia non certo "progressista": infatti anche in questa circostanza il sesso femminile è relegato al ruolo di comparsa. Certo anche in questi casi i numeri non sono favorevoli: infatti, mentre a livello nazionale abbiamo in lizza tre uomini e una donna, a livello regionale dovrebbero essere quattro uomini e una donna. Il fatto che le donne, le militanti del Pd (cui sono iscritte Puppato e Kustermann) non si schierino a favore delle due contendenti può far pensare che si sia ancora in presenza di una concezione minoritari della presenza femminile sulla scena politica.

Andrea Bagaglio

Per le donne è più difficile che per gli uomini eccellere nella società. Proprio per questo, quando vi riescono, sono meglio degli uomini. Esempi di eccellenze non mancano, basta guardare al governo attualmente in carica: Fornero, Cancellieri e Severino sono tre ottime ministre. Se ne possono discutere le decisioni, non la competenza. Il fatto che poche siano le donne rispetto agli uomini a cimentarsi nelle gare elettorali non è frutto del pregiudizio verso di loro; semmai della loro rinunzia a un cimento politico sulla cui bontà credono fino a un certo punto. O forse non vi credono affatto, come del resto il trentacinque per cento degl'italiani che preannunziano l'astensione alle politiche 2013. Infine, di fronte a donne che sfidano gli uomini, la scelta popolare non privilegia l'appartenenza a un sesso piuttosto che l'altro: premia merito, bravura, autorevolezza, affidabilità. Che sono un genere neutro, per fortuna di tutti.

Max Lodi

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