Lui avrà rotto, ma non tutti possono dirlo

La Littizzetto è una comica, perché scandalizzarsi se va in tv e fa un'uscita greve su Berlusconi ("Ci hai rotto il...")? Di sortite così ne abbiamo viste tante. Il problema è a monte, se il servizio pubblico può dare una simile licenza d'intervento. Un equilibrio maggiore sarebbe indispensabile anche per evitare strascichi di polemiche insopportabili.

Paolo di Benedetto

Le battute dei comici sono battute dei comici. Si accettano a scatola chiusa. Oppure non si accettano i comici: anche questa è una legittima scelta, come sono legittime le loro battute. Nel merito, sta alla sensibilità d'un artista capire fin dove può tendere la corda dell'ironia, del sarcasmo, dell'invettiva giocosa. Giocosa, appunto. Se perde di giocosità e resta solo invettiva, lo scopo di divertire cade. Cade anche lo scopo di divertire denunziando i mali della politica, dell'economia, della società. Riassumendo: la Littizzetto ha mancato d'adeguatezza al suo ruolo, prima che ad altro. Va aggiunto qualcosa in più. Un riflesso etico dovrebbe sconsigliare chi "castigat ridendo mores" ad assumere comportamenti che prestino il fianco allo sberleffo critico (e a qualcosa di peggiore dello sberleffo critico). Nello specifico: andare in tivù graffiando a quel modo Berlusconi e il giorno appresso presentare nella sede della sua casa editrice il proprio libro non è il massimo dello stile. Anzi, è il minimo che non bisognerebbe mai toccare. Altrimenti si perde di credibilità. Si diventa drammaticamente ridicoli. Berlusconi ci avrà pure "rotto il...", ma lo possono dire tutti tranne quelli (quella) che si fanno pubblicare da lui la loro ultima fatica letteraria.

Max Lodi

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