Non può esserci crescita quando il popolo o una buona parte di esso non vuole nulla (a parte costosissimi pannelli fotovoltaici pagati in buona parte dallo Stato) sul proprio territorio. Senza centrali nucleari o a carbone, senza rigassificatori, senza termovalorizzatori, senza piste aeroportuali, senza impianti per trattamento rifiuti pericolosi non si va da nessuna parte. Occorre una seria presa di coscienza da parte di tutti perchè al momento la rotta è affidata agli umori balzani di chi pensa di risolvere il gravissimo problema occupazionale dei propri figli bloccando qualsiasi infrastruttura. La tanto decantata verde Germania ha inaugurato la più grande centrale a carbone del mondo. 2200 Mw, dotata di turbine che possono in 5 minuti ridurre la potenza di 150 Mw quando entrano in funzione pannelli e pale eoliche.
Renato Rovelli
Bisognerebbe avere le idee chiare, e invece le abbiamo confuse. Per esempio: un giorno siamo a favore delle centrali nucleari, e il giorno dopo siamo contrari. A seconda degli accadimenti del mondo e degli umori popolari. L'emozione prevale sulla razionalità, il calcolo politico sulla strategia ecoindustriale (esiste una strategia ecoindustriale), l'affanno breve sul respiro lungo. Riassumendo: è introvabile un'idea di Stato che regga il confronto con le numerose idee di antiStato. Quelle che negano l'interesse collettivo. Dice un acronimo inglese: not in my back yard: non nel mio cortile. Cioè: fate pure ciò ch'è utile per tutti, ma non alle mie parti. E gli altri? Ma chi se ne importa degli altri. Siamo una gente individualista da sempre, com'è sperabile che cambiamo il nostro dna?