Primarie del Pd e un futuro che non è oggi

Il nuovo segretario avrà il compito di traghettare il partito verso un diverso e finale approdo

Siamo due ragazzi poco più che ventenni, neoiscritti al Partito Democratico. Domenica prossima la nostra forza politica chiamerà tutti gli elettori a contribuire alla scelta del proprio segretario, tramite le elezioni primarie. La nostra scelta è caduta su Dario Franceschini. Avevamo già potuto apprezzare il suo operato dei mesi scorsi, ma quello che ci ha definitivamente convinto è stata la qualità della sua mozione. Una delle sue proposte è quella di un rinnovamento profondo della nostra classe dirigente, puntando anche sui tanti giovani capaci e meritevoli. Questa volontà di cambiare e dare nuova vitalità al partito ci è stata confermata nel corso delle riunioni del comitato varesino in suo sostegno, presieduto dal Senatore Paolo Rossi, a cui abbiamo preso parte con entusiasmo. Il comitato varesino non era una rimpatriata di ex democristiani o ex comunisti, ma un gruppo composto da democratici e democratiche con tanta voglia di mettersi in gioco. Infatti, in questo gruppo si è lavorato seguendo le regole più pure della democrazia. Tutto questo senza distinzioni di genere o di età. Nella fase di stesura delle liste, non ci sono state discriminazioni, imposizioni “dall’alto”. Il nostro è un invito a dare il proprio contributo attivo alla crescita di una grande forza politica democratica, che ha a cuore i problemi concreti del Nostro Paese e vuole risolverli.

Marco Regazzoni
Benedetta Tonetti

Franceschini ha ereditato un partito in affanno, nessuno avrebbe potuto fare argine ai tanti guai capitatigli addosso meglio di come l’ha fatto lui. Lo attaccavano i rivali del centrodestra, lo colpiva il fuoco amico del centrosinistra. Bersani e Marino, i suoi avversari nelle primarie, rappresentano l’esperienza e la novità: favorita è la prima, interessante la seconda. Bersani ha già vinto nella raccolta del consenso tra gl’iscritti e viene dato per vincente anche nella consultazione di domenica prossima. Vedremo. Un peso sul futuro del centrosinistra l’avrà anche il livello della partecipazione popolare: se sarà alto, il centrodestra non potrà abbassare la guardia nonostante i sondaggi trionfali ciclicamente annunciari dal premier. Non credo peraltro che la partita decisiva per gli ex Ds e Margherita sia questa: la sensazione è che il nuovo segretario avrà il compito di traghettare il partito verso un diverso e finale approdo. Dove ad accoglierlo potrebbe (dovrà) trovare un leader diverso. Da pescare tra i Chiamparino, i Cacciari gli Illy o altri che abbiano bene meritato nelle amministrazioni locali.

Max Lodi

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