Chi sbaglia, resti in carcere: lo Stato ce lo deve

L'italiano medio non si sente protetto

Cara Provincia
si susseguono da mesi su tutti i quotidiani notizie di persone che hanno commesso reati, poi reiterati, perché a piede libero per motivazioni ai più ignote o assurde, come la decorrenza dei termini di custodia cautelare, riduzioni di pena, indulti o altro.
Io credo che il sentire comune sia uno solo: l’italiano medio non si sente protetto, anzi si sente anche un po’ buggerato!
Non sufficiente la crisi, la riduzione del potere d’acquisto e le tasse che aumentano.
No, questo è niente in confronto alla sensazione comune che, anche se ti comporti onestamente e cerchi di garantire il futuro dei tuoi figli, anche se paghi le tasse e contribuisci al benessere/serenità collettivi, chi dovrebbe proteggerti non lo fa o quantomeno non lo fa fino in fondo.
Senza contare l’altro messaggio che passa e questa volta a chi ha commesso omicidi, stupri o quant’altro. Anche se vieni arrestato, i cavilli burocratici per cui potresti essere di nuovo a piede libero a breve sono talmente tanti che non c’é di che preoccuparsi.
Ecco, io che sono sempre stata contraria all’ergastolo e lo sono tutt’ora credo che i cittadini onesti e rispettosi della legge meriterebbero almeno questo: che chi va contro la legge non resti/torni fra noi e ricommetta le stesse azioni.
Io credo che uno Stato degno di essere giudicato tale almeno questo ce lo debba.

Ilaria Mascetti
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Non è un problema di garantismo o giustizialismo. Basterebbe un po’ di buon senso e magari mettersi nei panni del povero cittadino al quale non si può più rispondere sbrigativamente con il "latinorum" manzoniano o con arzigogolate spiegazione tecnico-giuridiche. Come spiega in maniera illuminante Lei, basterebbe che chi commette reati fosse condannato in fretta e si facesse i mesi o gli anni che gli sono stati inflitti. Tutto qui, non sembra difficile?
Però in Italia pare sempre più una "mission impossible". È dell’altro ieri il caso del giudice che ha impiegato otto-anni-otto per stendere le motivazioni di una sentenza. Ed è di ieri (la notizia la pubblichiamo sul giornale di oggi) di quattro feroci banditi che assaltavano le ville, rimessi fuori per la scadenza dei termini di carcerazione preventiva. Sono decenni che ascoltiamo storie del genere, ma oggi con la malavita - straniera e non - che ha capito come qui sia abbastanza facile farla franca, la misura è colma. Più che ai poliziotti, che in fondo i "cattivi" li prendono, è ora dell’appello ai giudici: osservate le leggi, ma per favore non paratevi dietro le solite spiegazioni giuridiche o lamentose, e accelerate, fate di più, se serve fermatevi (come molti in effetti fanno) fino a notte fonda. Il vostro posto è sicuro, avete un ottimo stipendio, fatelo se non per l’Italia, almeno per il povero cittadino.

Umberto Montin
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