Giardini al buio: e chi si occuperà del nuovo lungolago?

La carenza di manutenzione incombe sul futuro salotto cittadino

Cara Provincia,
sono un cittadino ticinese che, durante una  gita sul vostro bel lago di Como, è incappato nel cantiere delle paratie, un’opera sicuramente attraente, tanto da spendere un po’ del mio tempo domenicale a leggere tutti quei bei pannelli informativi annessi alla cinta in legno che delimita il perimetro dei lavori.
Nel leggere tutte queste informazioni la cosa che più mi lascia perplesso è il discorso dei giardini che in futuro nasceranno a  ridosso del lungo lago.
Mi domando come il comune di Como, che non riesce nemmeno ad illuminare i giardini a lago oggi esistenti, potrà provvedere alla manutenzione di tutto quel verde previsto nel progetto e alla pulizia dei nuovi spazi. Non finirà che questo progetto invece che abbellire il salotto cittadino lo trasformerà in un’area degradata e lasciata in balìa della sporcizia quotidiana creata da cittadini incivili e turisti poco rispettosi del verde e dell’arredo urbano?
Per concludere, spero che questa mia lettera sia uno spunto di riflessione per tutti quelli che come me amano il vostro lago.
Distinti saluti.

Beniamino Totolo
Chiasso

Caro Beniamino,
la sua è una domanda pertinente, d’una puntualità che noi chiamiamo "svizzera" non per caso. Il dubbio viene anche a noi, che essendo comaschi notiamo l’assenza di una manutenzione ordinaria degna di essere chiamata tale non soltanto per ciò che riguarda le luci. Prendiamo i fatti più recenti: i nubifragi che si sono abbattuti sulla nostra provincia e in gran parte del nord Italia (e della Svizzera meridionale, che citiamo per dovere d’ospitalità). Le strade si sono trasformate in un lago e le crepe nell’asfalto in una voragine, proprio perché manca una cura adeguata delle carreggiate, cioè una rappezzatura efficace del manto stradale e la pulizia dei chiusini e degli scolmi. In queste situazioni è chiaro che basta un acquazzone per formare pozzanghere immense. Capita dappertutto - alle rotatorie di Lazzago, ma anche nel centralissimo viale Rosselli - e per un semplice elenco occorrerebbe mezza pagina. Ci fermiamo qui, tornando a bomba sulle perplessità espresse in tema di paratie. Non sappiamo come farà il Comune, certo dovrà provvedere e, se così non fosse, noi saremo i primi a rimarcarlo. Perché le grande opere cominciano dai piccoli interventi.

Giorgio Bardaglio
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