Non c’è dubbio: il fumo è una brutta bestia

A proposito di sigarette e radiografie: meglio smettere, comunque...

Aiutatemi! nella mia vita ho fatto almeno 11.000 radiografie e, guardando la foto del povero agente segreto Litvinenko, mi sono già immaginato nelle sue condizioni... Questo è il mio caso dopo aver letto le catastrofiche statistiche di un pneumologo bolognese di cui riportate il parere (sono un ex fumatore che ha fumato per almeno 37 anni ben più di 20 sigarette al giorno...)
 Ma, accipicchia, non mi sento neanche un po’ male e, grazie a Dio, le vere radiografie e tac a spirale che ogni due anni faccio sono negative. I casi sono due: o non è così pericoloso fare radiografie o non è così pericoloso fumare...
Chissà, visto che le radiografie costano più delle sigarette, non è che posso tornare a fumare?

Luca Boschini
Inverigo

Gentile Luca,
si può ironizzare su tutto, noi non siamo bigotti e accettiamo la battuta. Ma che il fumo faccia male non dobbiamo aspettare che venga a dircelo l’ennesimo pneumologo in vena di stupirci con effetti speciali. E’ purtroppo nei fatti. Quando si propongono paragoni e confronti fra categorie non omogenee, il rischio del paradosso è in agguato, accentuato dalla spesso inevitabile approssimazione dei titoli. Talvolta si privilegia il lato stupefacente proprio per incentivare il lettore che, altrimenti, passerebbe oltre. Sicché, di paradosso in paradosso, lei è in qualche modo autorizzato a porsi una lunga sequenza di quesiti esistenziali. Ma, fuor di metafora, il fumo nuoce alla salute e al portafoglio.
E’ una brutta bestia, che ci presenta il conto tutto assieme, alla fine, quasi sempre senza preavvisi. E glielo dice un ex fumatore non pentito, piuttosto dissociato (visto che non ho mai fatto i nomi dei miei fornitori) e, purtroppo, da lungo tempo rassegnato ad una costosa rinuncia dalla speranza di prolungare il proprio orizzonte esistenziale, almeno sulla carta e sempre che ce la raccontino giusta.
Qualche dubbio, gentile lettore, è venuto anche a me in questi vent’anni di sacrificio. Del resto abbiamo dalla nostra ottime ragioni, se è vero quel che dicono gli intenditori, e cioé  che il fumo sia l’unico vero piacere, il solo che lascia sempre insoddisfatti. Ma credo di poterla confortare dicendole che bene ha fatto a smettere, comunque.
Se poi vuole continuare a divertirsi con i paradossi, le propongo l’ultimo, colto al volo giusto un paio di giorni fa: sembra che una mucca inquini come un’auto; pertanto produrre un chilo di carne equivarrebbe a viaggiare in automobile da Torino a Milano. Sigarette e radiografie, come vede, fanno scuola.

Pier Angelo Marengo
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