Onesti buggerati se il colpevole è subito libero

Il cittadino si sente sempre meno tutelato

Cara Provincia,
anche gli ultimi fatti di cronaca sono stati, come sempre, politicizzati.
Io credo che all’italiano medio ormai non importi più quale sia la fazione politica di chi sceglie per noi; lo dimostrano le ultime elezioni in cui c’è stata un’evidente migrazione/sconvolgimento dei voti non più legata alle classi sociali/voti storici.
Ciò che conta è che sia ormai sotto gli occhi di tutti che esistono delle assurde incoerenze tra provvedimenti lampo senza accertamenti ulteriori-vedi Basiglio- e casi di indulto / prescrizioni dei termini/uscite per buona condotta che rimettono a piedi libero assassini/delinquenti dopo pochissimi anni.
Le vittime, ma anche i cittadini onesti che non trasgrediscono la legge, si sentono sempre più buggerati/non tutelati.
Ma come?
Anche se denuncio/lotto/arranco e finalmente chi mi ha fatto del male va in carcere, dopo pochi anni me lo ritrovo al mio fianco!
Ma che fine hanno fatto gli ergastoli e le pene severe?
Possibile che sia sempre e solo questione di costi? Chi fa le leggi dovrebbe promulagarle come se potessero un giorno riguardarli direttamente!
 Il nostro buonismo, confuso con la tolleranza (quella vera) ci ha, credo, allontanato troppo da ciò che molti di noi hanno sempre, culturalmente e giustamente aborrito: la pena di morte!

Ilaria Mascetti


Sicurezza va coniugata con certezza del diritto e  soprattutto della pena. Anche questa lettera ormai conferma come sia sempre più necessario incamminarsi su questa strada. Che non contraddice il buonismo o la tolleranza elementi fondanti della democrazia. In fondo il cittadino non chiede molto: non vuole l’ergastolo per un furto, ma se sono due anni di carcere, che due anni siano. Che se un giovane, ubriaco o strafatto di droga, corre come un pazzo e finisce per falciare due giovani vite, il reato previsto non sia il semplice omicidio colposo, ma si considerino l’intenzionalità e la consapevolezza di poter uccidere.
Non va comunque dimenticato un altro fattore, previsto in ogni ordinamento dei paesi democratici: che la pena non è una vendetta, nè dello Stato nè personale, ma un provvedimento di salvaguardia della comunità che offre al reo la possibilità di redimersi sul serio. Se, però, prima ha pagato.

Umberto Montin
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