Questo giornale, una nonna e l’aggressività della tecnologia

Non tutti possiedono un computer: il rischio è di sentirsi fuori tempo

Egregio direttore,
chi le scrive è una signora "terza età", da anni abbonata.
Sfogliando il suo giornale, che da anni mi fa compagnia, noto che molte cose sono demandate al computer. Anche l’ultima e simpatica "dillo con un sms". Non tutti possiedono il computer, non conoscono il "mouse" come chi navigando e chattando riempie il vuoto delle sue giornate. Siamo cittadini di serie Z?
Sono rimaste solo le parole crociate. Sì, perché da tempo cerco il libro «Solitari con le carte» (lo faceva anche il buon Napoleone) o qualche altro passatempo. Ora tutto è opera del computer. Che tristezza sentirsi fuori tempo, anche se sussiste ancora qualche capacità.
Ringrazio per la cortese attenzione.

Vittoria Moiana
Brunate

Cara signora Vittoria,
grazie per la delicatezza della sua lettera, scritta su carta intestata, con una calligrafia preziosa e curata. Una tecnologia affascinante ed eterna, in sintonia con gli orologi a pendolo, con i ricordi e con le emozioni di un presente che presumo di velluto.
 Il suo scritto apre una finestra sul mondo di oggi visto da una nonna. Questa è un’epoca di grandi trasformazioni. La velocità della comunicazione è pazzesca, persino ossessiva. E le frontiere dell’innovazione non vogliono saperne di fermarsi. Sempre più in là, sempre oltre, sempre alla ricerca del nuovo. E’ vero, il computer impera. Anche il nostro giornale, come tutti gli altri, viene realizzato a computer. E ha un sito internet aggressivo e completo come punto d’appoggio. I giovani - e lei certamente lo sa perchè la immagino circondata di bellissimi nipoti -  leggono meno di un tempo e preferiscono accendere il pc. Fanno le foto col telefonino e si parlano attraverso gli sms. Un giornale, se vuole rimanere sulla cresta dell’onda, non può snobbare il presente e lasciare agli altri il futuro.
Però, cara signora Vittoria, voglio rassicurarla. Non c’è computer, non c’è telefonino, non c’è diavoleria tecnologica che possa sostituire uno dei nostri piaceri quotidiani: il primo caffè, una brioche e il giornale da sfogliare per accompagnarci alla giornata che comincia. Il fruscio della carta, la freschezza delle notizie, qualche sana polemica. E’ il segnale che la vita continua a sorriderci. 
 
Giorgio Gandola

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