Se mi si dice che sono strapagata mi incavolo

Lo sfogo di un'insegnante dopo le esternezaioni del ministro Brunetta

Cara Provincia,
stamane sulle tue pagine scopro che il ministro Brunetta pensa che io - insegnante di inglese di scuola superiore - faccio un lavoro part-time e guadagno perfino troppo.
Cominciamo col fare due conti. Sono stata una delle poche molto fortunate a laurearmi poco prima di un concorso ordinario e ho quindi 17 anni di servizio di ruolo alle spalle senza precariato, durante i quali ho accumulato ben 5 giorni totali di malattia. Il mio stipendio, da gennaio 2008, ammonta a 2.321 euro lordi, 1.596 netti. Lo scorso anno era di circa 200 euro in meno. Se lavorassi solo le 72 ore al mese in cui vado in classe prenderei ben 32 euro lordi all’ora, circa 22 netti.
A occhio è meno di quelli che prende un meccanico (senza nulla togliere al bel mestiere che mi rammarico di non fare). Peccato che le lezioni si debbano preparare, peccato che le verifiche si debbano correggere, peccato che agli organi collegiali si debba partecipare. Rifacciamo i conti? La cifra sopra quasi si dimezza.
Quanto prende un notaio che fa mettere le firme ai suoi galoppini e che se sbaglia non paga? Quanto prende un avvocato per garantire la sua presenza in un contenzioso? Quanto prende il medico generico che con fastidio compila ricette e impegnative per la persona che magari lo vede solo una volta all’anno? E lo specialista che sbaglia la diagnosi? Certo, ognuno di questi professionisti ha enormi responsabilità e, se svolge a dovere il suo mestiere, ha tutte le ragioni di pretendere il congruo riconoscimento. Tuttavia nessuno si sogna di prendere i cattivi esempi come simboli di una categoria (e quelli che ho fatto sono di vita vissuta...) , come invece avviene con gli insegnanti che, per preparazione accademica e responsabilità, dovrebbero essere sullo stesso livello.
Per carità, ben vengano i controlli, ben venga la meritocrazia, io non ho nulla da temere. Anzi, dirò di più, sono anni che auspico che a scuola si stia 30 o 36 ore, entrando in classe quando è necessario, ma anche preparandosi, correggendo, facendo tutto quello che è dovuto, senza doversi per forza comprare il computer, la linea adsl, la carta per stampare, le penne, le matite, il diario, il materiale per l’auto-aggiornamento.... Ma anche così com’è, non mi venite a dire che faccio un lavoro part-time strapagato. Sennò mi incavolo.

Cordialmente
Claudia Cantaluppi
Como

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