Si corre il Rally e subito piovono critiche

Il problema di queste manifestazioni sono gli emulatori che creano situazioni di pericolo

Cara Provincia,
oggi è sabato finito di lavorare mi dedico, come tutti i giorni, alla tua rilassante lettura. Lettere alla Provincia: pronti via! E’ partito il rally di Como e subito la letteruccia del denigratore!
Ma è possibile che il vizietto della critica per tutto ciò si svolga a Como non viene mai perso? Una città giunta a livelli nazionali con manifestazioni sportive e che deve sempre fare i conti con un provincialismo che, ti dico la verità, mi ha stufato. Un rally che ha portato alla città una risonanza nazionale, un rally che, grazie al collegamento di Rai Sat, mi fa vedere il mio splendido lago dal percorso su cui le vetture si esibiscono in numeri da brivido, un rally per cui dobbiamo ringraziare comaschi come Enrico Guggiari che lo ha riproposto ed Enrico Gelpi che lo ha rilanciato, un rally che ha portato in città gente come Aghini, Travaglia e Navarra, un rally che porta un pubblico enorme sul percorso non si merita "le solite critiche". Personalmente, da ex-pilota che si vanta di saper guidare bene, ti posso assicurare che di "maleducati" sulle strade ne vedo tutti i giorni a decine e le cronache ce lo testimoniano. Sicuramente tra una settimana partiranno le critiche al giro di Lombardia, come ci sono state per il mondiale di F1 di motonautica ecc....fa parte del folklore locale di qualcuno, ma sicuramente non della maggioranza dei comaschi!

Maurizio Cerutti
Milano

In linea di massima posso essere d’accordo, ma su un punto devo dissentire: quello della critica non è un vizio assurdo, ma un sano esercizio di democrazia. Guai se non ce ne fossero o se non trovassero spazio. E poi, è proprio sicuro che la maggior parte dei comaschi la pensi come lei? Io credo che, specie di questi tempi, a molta gente del rally importi ben poco, assorbita com’è da ben altre necessità. Se così fosse, bisogna prenderne atto senza risentimenti: non sono denigratori e hanno tutto il diritto di dire la loro.
 In ogni caso è vero che queste manifestazioni scatenano le pericolose esibizioni di mille emulatori che creano situazioni di oggettivo pericolo. Di maleducati al volante ne vedo anch’io tutti i giorni, ma nei giorni del rally se ne vedono di più. Si può dire che ne faremmo volentieri a meno, senza che nessuno si offenda? La critica, invece di essere percepita con fastidio, deve diventare uno stimolo per migliorare l’organizzazione e, magari, intensificare i controlli sulle strade. A vantaggio di tutti: degli appassionati e di quelli che del rally farebbero volentieri a meno.

Pier Angelo Marengo
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