Troppi misteri. E Berlusconi cambiò lago

Il premier avrebbe voluto un buen retiro anche sul Lario, ma...

Diciamoci la verità: vedere nei telegiornali dei giorni scorsi immagini di Silvio Berlusconi nella sua nuova villa sul lago Maggiore ci ha lasciato molto amaro in bocca; veramente un vero peccato che non si sia riuscito a sistemare, anche lui, sul nostro lago. Pare che i potenziali venditori di ville, vista la ricchezza del personaggio, abbiano  alzato troppo e spudoratamente il prezzo.
 Già, perchè noi eravamo abituati a vedere, quando c’era di mezzo un lago, sempre il nostro, legato a personaggi famosi, eventi o scene di film e sceneggiati. Trovavamo normale che doveva sempre essere coinvolto il Lario.
 A questo aggiungiamo il fatto che noto sempre più Berlusconi vestito alla John Travolta, con maglietta nera giro-collo sotto la giacca; che stia abbandonando anche lui l’altro nostro prodotto: la cravatta? Mah... Amedeo Nazzari (per i giovani ricordo che questi non era un pensatore ma un attore) a questo punto avrebbe ritirato fuori la sua famosa invettiva: " A tutti quelli che hanno contrastato l’acquisto di una villa sul nostro lago, peste li colga!"

Virgilio Testoni
Grandate

Dispiace sì, ma non possiamo farci niente, caro signor Testoni. Da queste parti Berlusconi era atteso come un cavedano, e tutto si può dire di lui tranne che lo sia. Il premier avrebbe voluto collezionare un buen retiro anche sul nostro lago, che gli ricorda la gioventù e che sempre volentieri frequenta fermandosi in casa di amici (come ci ha confidato tempo fa Marcello Dell’Utri in un’intervista). Villa Belinzaghi l’aveva persino comprata, poi è tornato sui suoi passi. Ed escludiamo che lo abbia fatto per una questione di prezzo. Il luogo è splendido e l’accordo era praticamente concluso. Ma quelle incertezze sul suolo demaniale, quel timore di acquisire un bene e non poterne pienamente disporre lo hanno convinto a fare un passo indietro. Peccato. E peccato che le alternative non siano state per lui soddisfacenti.
Vale comunque la pena soffermarsi sulle ville del nostro lago e sul loro valore, che sta salendo in modo esponenziale. E’ una febbre, chi le ha se le tiene. E chi le vende, preferisce farlo a compratori liberi e selvaggi come i magnati russi, che calano dalle steppe e non ne fanno mai una questione di prezzo. Berlusconi sul lago Maggiore è una sconfitta? Certamente sì, anche se saranno contenti quei comaschi un po’ snob, infastiditi persino dalla presenza di George Clooney.

Giorgio Gandola
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