Veltroni allo spartiacque delle europee

Il Pd perde consensi a favore dell'Italia dei Valori di Di Pietro: non sarebbe meglio pensare a un cambio di segreteria?

Le vicende politiche degli ultimi giorni hanno alienato molte simpatie al Partito democratico. Ho letto che un sondaggio lo darebbe in calo di quattro punti rispetto al risultato elettorale, che già non era stato brillantissimo. Al contrario, l’Italia dei Valori di Di Pietro continua a crescere nei consensi. Davvero un bel risultato per la sinistra, soprattutto se si pensa che per raggiungerlo si è sacrificata l’alleanza che due anni fa permise, anche se sul filo di lana, di battere il centrodestra. Veltroni continua a sostenere che l’atteggiamento da lui tenuto verso Berlusconi e i suoi alleati è l’unico ragionevole per un partito riformista: opposizione severa, ma disponibilità al dialogo. Però ha perso tanti colpi nelle ultime settimane, non attaccando, come avrebbe dovuto, gli avversari. Adesso gli tocca difendersi dalle accuse della sua parte politica: fino a quando resisterà? E non sarebbe meglio se il Pd pensasse a un cambio di segreteria?
Francesco Di Lauro

Veltroni ha cambiato linea negli ultimi giorni. Meglio: ha dovuto cambiarla. Linguaggio aggressivo e rapporti gelidi con il centrodestra.  Ma recuperare il tempo e le occasioni perdute non sarà facile, Di Pietro l’ha messo nell’angolo, facendone la sua ombra dopo che un’ombra era stato a lungo lui. Veltroni è in deficit di visibilità, e anche d’efficacia politica, perché nel Pd sono in molti, sia pure silenziosamente, a contestarlo. E più si sale la penisola, più le critiche aumentano: quel rifiuto al Pd del Nord pesa. E pesa la storia del “buco” finanziario al Comune di Roma. Ma pesa soprattutto l’incognita sul futuro, ovvero sulla prossima tornata elettorale, le elezioni europee, che dovrebbe essere sfruttata per una prima rivincita. Il guaio però è che, vista l’aria che tira, d’accordi bipartisan con lo scopo di modificare la legge elettorale introducendo una soglia di sbarramento non si parla neppure. E questo significa che ritorneranno in qualche modo a contare, grazie allo scenario europeo, i partitini che il 14 aprile scorso furono cancellati dalla geografia nazionale. Ergo: Rifondazione e altri porteranno via voti al Pd come farà Di Pietro, se l’andazzo non subirà modifiche. Di conseguenza, la leadership veltroniana ne patirà un danno non liquidabile facendo finta di nulla. In sintesi: o le ultime intercettazioni telefoniche che potremo leggere sconvolgeranno il panorama politico, o Veltroni sarà definitivamente intercettato dal verdetto elettorale della primavera ventura. Scommettiamo che?
Massimo Lodi

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