Ramella e il girone:
"Saremo la sorpresa"

Il mister del Como: "Sono contento che sia difficile sulla carta ma Il Como non dovrà avere paura di nessuno"

COMO - Controcorrente. Nel senso che a mister Ernestino Ramella, questo girone A di Prima divisione fuori da ogni criterio di divisione territoriale lo intriga parecchio, per motivi strettamente tecnici e personali. Molti addetti ai lavori hanno criticato la suddivisione delle squadre nei gironi A e B, non senza ragioni, ma il tecnico la mette soprattutto sul sentimentale. Per tre delle cinque trasferte che il Como dovrà sostenere al sud, Avellino, Foggia e Taranto, Ramella tira fuori tre aneddoti. Ricordi di calcio giocato, pescati nella memoria.
Siamo nella seconda metà degli anni Settanta, Ramella gioca in attacco, con la maglia del Varese e della Ternana: «Questa è una C1, ma sembra una serie B, per la tradizione e la storia di tante squadre che sono nel nostro girone. E' un girone che mi fa sentire giovane: mi sembra ancora di essere in campo in quegli stadi sempre pieni».
E via con i ricordi: «Ad Avellino prima della partita entrava un lupo imbalsamato su un carro: lo seguiva un prete che spargeva sale. Il Foggia, invece, quando vinceva 1-0, faceva entrare a partita in corso un raccattapalle: per perdere tempo prendeva il pallone e andava a palleggiare negli spogliatoi».
Finale con Taranto, stadio Erasmo Iacovone: «Tribuna in legno, tutti che battevano i piedi: sembrava il treno della Nord quando deraglia. Grandi ricordi, anche perché avevo vent'anni e ho quasi sempre vinto, soprattutto a Foggia e a Taranto. Ad Avellino invece c'erano Di Somma e Cattaneo, non ti facevano vedere palla».
Passato il momento amarcord, Ramella torna serio: «E' un girone importante, ma io sono contento di questo girone difficile sulla carta. Il calcio è tremendo, alcune squadre spenderanno, ma magari non vinceranno: abbiamo un mucchio di esempi sotto gli occhi, anche recenti. Noi in questo girone possiamo essere una sorpresa, sia a livello di risultati, sia di gioco. Si parla sempre delle solite squadre, ma non sottovaluterei Spal, Reggiana, Ternana, che cambieranno strategia dopo le delusioni dell'anno scorso».
Le possibili penalizzazioni quanto influiranno? «Aspetterei le sentenze definitive prima di fare commenti su questo argomento, perché i punti di penalizzazione richiesti dal procuratore possono dimezzarsi o diventare multe. E' evidente però che questi punti, specie per chi è obbligato a vincere, sono un ostacolo enorme. Noi abbiamo un solo dovere: non avere paura di nessuno».

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