Il primato del Como
è anche nei numeri

La squadra di Gattuso ha l’attacco più prolifico, il miglior rendimento in casa e fuori ed è quella che ha vinto di più

Vincere in trasferta. Al Como mancava questo, per rendere ancora più pieno e solido il suo primato. La vittoria di Carrara ha riportato finalmente i tre punti anche fuori casa, e non è un particolare da poco per una squadra che nella prima parte della stagione aveva avuto un ritmo eccezionale lontano dal Sinigaglia.

E’ vero che la serie di vittorie casalinghe aveva segnato il vero cambio di passo in classifica durante l’inverno, ma è anche vero che lontano da casa il Como sembrava negli ultimi mesi aver perso quell’efficacia, di gioco e di concretezza, che invece aveva contrassegnato le trasferte del girone di andata. Tant’è che nonostante questo i biancoblù sono comunque sempre rimasti la squadra con il maggior numero di vittorie esterne. Ma su sei trasferte giocate nel girone di ritorno prima della gara di sabato scorso, il Como ne aveva vinta solo una, a metà febbraio, sul campo della Pergolettese. Le altre erano state quattro sconfitte - Pistoiese, Lecco, Pro Patria e Piacenza -, oltre al pareggio di Vercelli. Che in realtà è stata l’unica occasione in cui si sarebbe potuto meritare qualcosa di più.

La vittoria di Carrara non è stata trionfale dal punto di vista del gioco, ma ha sicuramente ribadito un merito dei ragazzi di Jack Gattuso. La ritrovata capacità, già vista la domenica prima in un contesto decisamente più spumeggiante, di essere concreti. Un’arma che in questo finale diventa fondamentale, specie quando si gioca in casa d’altri e comandare il gioco può diventare più difficile. E pensando anche al fatto che delle cinque partite che restano, tre saranno fuori dal Sinigaglia.

E c’è stato un altro aspetto ritrovato, che tanto aveva aiutato nei mesi scorsi. Per l’ennesima volta la mossa decisiva è arrivata grazie a un giocatore subentrato: cosa non nuova per Ferrari, già determinante in questo senso nella gara con il Renate che portò il Como per la prima volta in testa, tantomeno nuova nel cammino della squadra. Le famose alternative di cui a volte si è discusso, quando il gruppo sta bene ci sono. Eccome se ci sono.

Altro punto importante, dopo quattro partite non si è preso gol. Vero, si giocava contro una squadra in un momento di difficoltà e in inferiorità numerica di due uomini per buona parte della gara. Ma si sa che non sono sempre dettagli determinanti, anzi a volte sono situazioni che possono far perdere concentrazione e risultare persino più pericolose.

I numeri però parlano chiaro: il Como ha più punti di tutti, è la squadra che ha vinto di più – sabato è stato il ventesimo successo stagionale -, ha l’attacco più forte con 48 gol segnati, è primo in termini di rendimento sia interno che esterno, ha ritrovato nelle ultime due gare tanti giocatori in grado di segnare. E ha a disposizione una gara in più delle altre da giocare, vantaggio che potrebbe risultare determinante. I motivi per affrontare con ottimismo le ultime tre settimane di stagione ci sono tutti, e sono tutti importanti. Grosseto, Olbia, Livorno, Alessandria, Novara: cinque ostacoli da superare con diverse difficoltà ma con un’unica certezza, che il Como è il vero padrone del suo destino. E nessun’altra squadra in questo momento ha in mano carte migliori,

© RIPRODUZIONE RISERVATA