Orsenigo è un caso
Angiuoni attacca il Como

A scatenare l’ex presidente il passaggio del centro sportivo dal club alla società che lo controlla, la S3C

Enzo Angiuoni contro il Calcio Como. O meglio, contro gli attuali proprietari del Como. Un attacco diretto, senza mezzi termini. «Si sono comportati scorrettamente nei miei confronti». Un attacco che potrebbe portare l’ex presidente del Como, secondo quanto lui stesso spiega, ad agire per vie legali.

Il nodo del contendere è il centro sportivo di Orsenigo. Un bene del Calcio Como che nei mesi scorsi la società che controlla il club - la S3C - ha acquisito intestandoselo direttamente. Di fatto i soci del Como sono gli stessi della S3C. Un passaggio di proprietà che ha mandato su tutte le furie Enzo Angiuoni, che solo di recente ne è venuto a conoscenza. Un atto che l’ex presidente non solo critica duramente, ma giudica anche illegittimo. «E farò luce se sarà necessario anche per vie legali. Innanzitutto il centro di Orsenigo non è ancora del tutto di loro proprietà. Sul centro sportivo c’è un mutuo, garantito da fidejussioni messe a suo tempo da me, Di Bari e Rivetti. Io per primo avevo voluto impegnarmi perchè Orsenigo restasse un bene del Como. Ho coperto e garantito il 45%, pari a 450.000 euro. Ho chiesto più volte di essere sollevato da questo impegno, e nessuno mi ha dato risposta. E ora vengo a scoprire che i soci del Como si sono intestati qualcosa di cui non possono disporre completamente. Garantito da me. E senza che io nemmeno ne fossi messo al corrente. Un comportamento scorretto, molto scorretto. E nemmeno trovo giusto che il Como sia depauperato del suo centro».

Dura la replica della società, in particolare del presidente Pietro Porro. «Se Angiuoni vuole, può chiedere direttamente a me le informazioni, visto che ci conosciamo da tempo e viene spesso allo stadio. Non devo dare spiegazioni in pubblico, perchè non c’è nulla di illegittimo». Più dettagliato l’intervento del vicepresidente Flavio Foti. «Il passaggio dal Como alla S3C è registrato da un notaio, tutto regolarissimo. Non siamo noi a dover sollevare Angiuoni dalla fidejussione ma la banca. Abbiamo investito un milione di euro sul centro, l’abbiamo valorizzato. Ed è tutto assolutamente in regola».

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