Addio a Giorgio Peverelli
Era il re dei fiori e delle piante

Scomparso a 80 anni il titolare dell’azienda florovivaistica di Fino
Dalla Pinetina a Expo, aveva portato il nome di Como nel mondo

«Il verde? È per chi viene dopo di me». Così raccontava Giorgio Peverelli, il più grande dei florovivaisti comaschi, due anni fa, quando aveva deciso di scrivere un libro per raccontare la storia del suo lavoro e della sua vita.

La sua ditta a Fino Mornasco ha 125 anni alle spalle, una passione che l’ha portata a germogliare in cima ai grattacieli del mondo, a rivestire le pareti di orti verticali, ad essere protagonista all’Expo di oggi con la certezza di essere al centro anche di quelli che verranno. Ieri Peverelli non è riuscito a vincere l’ennesima delle battaglie che stava combattendo da circa un anno contro la malattia.

Era un incredibile ottantenne dalle mille energie, programmatore del futuro, aveva rinnovato un settore semplice e ma capace di suscitare passioni , quello dei fiori e dei giardini. Nel dopoguerra, da ragazzo, aveva creduto nel potere dell’istruzione, era andato a Milano a studiare, poi a Londra, nell’età matura aveva sostenuto non a caso il progetto dell’istituto Dell’Amore, la scuola per vivaisti. Conoscerlo, starlo ad ascoltare, era come visitare il mondo.

Ma Peverelli simboleggia anche la grandeur comasca dei tempi andati, era una persona che in una rassegna dedicata al verde, Euroflora, era stato premiato da Grace Kelly. In una delle ultime interviste a “La Provincia” diceva: «Non è vero che tutto va male, in questi tempi magri stiamo cercando di assumere ragazzi, solo giovani dai venti ai trent’anni. Perché possono imparare e perché occorre dare fiducia. È ai giovani che dobbiamo guardare, bisogna dare loro, oltre ai soldi, anche delle idee. Regaliamo loro delle idee».

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