Campione, profondo rosso al Casinò
Sotto accusa l’ex amministratore Pagan

L’ex numero uno accusato di peculato. Indagato anche il segretario generale Zarcone. In Procura è iniziata la verifica dei documenti sequestrati. Accertamenti su 40 milioni di debiti

L’ex amministratore unico del Casinò Carlo Pagan, per sette anni ai vertici dei tavoli verdi campionesi, è il principale indagato dell’inchiesta che martedì mattina ha portato decine di uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza negli uffici del Comune e della Casa da Gioco.

A carico suo, del segretario generale del Comune Gianpaolo Zarcone e di altre tre persone, legate alla passata gestione del Casinò, la Procura di Como - l’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Pasquale Addesso - contesta il reato di peculato. Ovvero di aver distratto fondi pubblici, i contributi obbligatori dovuti ogni dieci giorni al Comune, socio al 100% della società del Casinò.

Al luglio scorso i proventi di gioco non versati all’amministrazione campionese, contrariamente a quanto previsto dalla passata convenzione e dalle norme, arrivavano a sfiorare i 50 milioni di franchi. Soldi che, aveva spiegato la passata amministrazione, erano rimasti al Casinò per evitare un’eventuale fallimento. A questo segno rosso va aggiunto il debito di 40 milioni circa nei confronti delle banche.

Altri dettagli sul giornale in edicola giovedì 30 novembre.

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