Casa antimafia di Socco
Il giallo del cantiere fermo

Lo stabile di Socco confiscato alla famiglia Piromalli attende ancora il via libera per i lavori. Rossella Pera (L’Alternativa): «Quei soldi sono spariti». Il sindaco Napoli smentisce: «Erano previsti per il 2016»

Casa antimafia di Socco, è giallo sui finanziamenti regionali, ma c’è una certezza: il cantiere non è ancora partito.

In via Primo maggio c’è una cascina che le forze dell’ordine e la magistratura hanno sequestrato alla criminalità organizzata, per la precisione alla famiglia ’ndranghetista Piromalli.

Nell’ormai lontano febbraio 2013, Regione Lombardia aveva riconosciuto a Fino Mornasco un fondo pari a 250mila euro per ristrutturare l’immobile.

L’idea, promossa almeno nella sua fase iniziale anche dal centro studi contro le mafie Progetto San Francesco, era di ospitare in due trilocali riammodernati delle famiglie messe alle corde dalla crisi economica secondo graduatoria.

Il 31 dicembre il termine ultimo

Lo scorso 31 dicembre era il termine ultimo per approvare un progetto definitivo di ristrutturazione, pena lo stop dei fondi del Pirellone. Con un ulteriore sforzo economico di 53mila euro, non bastavano i fondi regionali, la giunta finese alla metà di dicembre aveva annunciato l’ok conclusivo per il piano di riqualificazione della corte firmato dall’architetto Caterina Biondi.

Ma ancora di pale e ruspe nessuna traccia, è seguito un successivo annuncio per partire in primavera.

Altro inghippo: nell’appartamento da ristrutturare dormiva un pensionato abusivo, la trattativa per trovare un alloggio a questo anziano non è stata semplice, ad aprile si è trovata la quadra ed è stato con gentilezza messo alla porta.

LEGGETE l’ampio servizio su LA PROVINCIA di MARTEDÌ 14 luglio 2015

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