Casa cantoniera, l’appello va a segno
Anas rimuove il capanno. In sette giorni

Villa Guardia Caso risolto a una settimana dalla richiesta del sindaco su “La Provincia”

Sette giorni. Nel giro di una settimana l’Anas ha provveduto a rimuovere il gabbiotto color bordeaux, che due decenni fa serviva per il censimento delle automobili in transito, ed il capanno per gli attrezzi in lamiera ondulata, coperto di vecchi manifesti pubblicitari, tutto circondato dai rovi e sterpaglie. Per non parlare dei vecchi paletti con catarifrangenti rotti o in disuso, accatastati accanto e dei sei grandi bidoni di ferro arrugginiti e bucati, quasi inghiottiti dal terreno.

L’area tra la statale Varesina in ingresso paese provenendo da Lucino, all’altezza di via Volturno, potrebbe ospitare presto un nuovo e migliore messaggio di “benvenuto” in paese.

Il sindaco Valerio Perroni, circa una decina di giorni, fa aveva colto l’occasione dei lavori di canalizzazione delle acque, che Anas stava svolgendo attraverso la ditta Simeone Ermanno di Morazzone proprio nel tratto della Briantea che da Mosino esce dal paese. Notando i manufatti ormai fatiscenti o inutilizzati da decenni, aveva fissato rapidamente un incontro con il referente Anas, la cui disponibilità ha fatto sì che si intervenisse sul decoro di quel pezzo di terra d’ingresso in paese e si risolvesse velocemente il problema.

La vicenda era apparsa su queste colonne il 17 febbraio: una “invocazione” affinché queste strutture fossero rimosse a distanza di tanto tempo e alla luce della loro totale inutilità. Uno dei tanti appelli che sembrava lanciato nel mare della burocrazia moderna, soprattutto quando si ha a che fare con aziende tanto grandi e con competenze così vaste.

Invece, a stretto giro di posta - è proprio il caso di dirlo vista la tempistica - l’Anas ha risposto alla sollecitazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA