Casa distrutta dal fiume di fango
«Ho salvato solo i miei animali»

Cernobbio L’abitazione di Fabio Bellini è inagibile, «Per raggiungerla ho perso anche le scarpe»

In un attimo la casa che aveva ospitato i suoi nonni, la sua famiglia, è stata sommersa dall’acqua, dal fango e dai detriti. Un posto felice, un luogo del cuore, che si è trasformato in uno scenario di devastazione.

Fabio Bellini è tra i cernobbiesi che hanno subito i maggiori danni legati al maltempo dei giorni scorsi.

L’uomo, fino a martedì mattina, viveva nella sua casa nella zona dell’Oliera. Il giorno delle esondazioni era andato al lavoro quando è stato contattato perché la furia del Greggio aveva travolto l’abitazione di famiglia. La sua casa ha subito ingenti danni e non è più agibile, al momento è ospite da parenti, ma lunedì il Comune dovrebbe assegnarli un alloggio.

«Martedì ero al lavoro quando mi hanno inviato dei video per farmi vedere cosa stava succedendo alla mia casa – racconta Bellini – mi sembrava un incubo, sono subito corso a Cernobbio. Non potevo raggiungere l’Oliera in macchina perché le strade erano invase dal fango e dai sassi, sono andato a piedi, ricordo di aver perso le scarpe nel fango, ma sono andato avanti comunque solo con le calze, poi mi sono trovato di fronte a uno scenario che non avrei mai voluto vedere».

Detriti, legna, fango, acqua ovunque. Non nasconde le lacrime Bellini nel ripercorrere le drammatiche ore, nel ricordare lo scenario di devastazione. «Fortunatamente mio figlio la notte prima aveva dormito dalla nonna – aggiunge – o quel giorno, nell’ora del disastro, sarebbe stato in casa. Non voglio neanche pensare a cosa sarebbe potuto succedere».

Bellini racconta anche la corsa per salvare i suoi amati animali, è riuscito a mettere in salvo i gatti, le galline e le pecore, ma non i pesci e le tartarughe all’esterno, rimasti sotto i detriti depositati dal torrente. Ovunque cadesse il suo sguardo in quegli interminabili momenti, c’era solo fango, sassi, alberi trascinati dall’acqua e quel Greggio, trasformato in una cascata minacciosa che nella giornata di martedì ha tenuto tutti con il fiato sospeso.

«La casa è inagibile, ho perso i ricordi di una vita – spiega – ci sono cresciuto con i miei nonni e i miei genitori. Non sono riuscito a salvare niente, neanche un ricordo, quello che non è stato spazzato via, è comunque da buttare. È un dolore grandissimo e più passano le ore, più me ne rendo conto».

Francesca Guido

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