Casinò di Campione
I politici disertano il corteo

In seicento hanno sfilato ieri per le vie dell’enclave con i negozi chiusi per solidarietà. Cittadini comuni e dipendenti mobilitati per chiedere la riapertura della casa da gioco dichiarata fallita

Tutti in piazza per salvare Campione, ma la politica è in ferie.

Ieri mattina per le strade dell’Enclave hanno sfilato circa seicento persone, semplici cittadini, lavoratori del Comune, negozianti, anziani e intere famiglie con bambini al seguito, tutti hanno chiesto la riapertura del casinò dopo il fallimento che ormai dieci giorni fa ha travolto la casa da gioco e l’intero paese.

In segno di solidarietà buona parte delle serrande sono rimaste abbassate, la manifestazione partita da piazza Milano sotto al municipio ha fatto il giro attorno al casinò, per almeno due ore insieme ai principali sindacati i campionesi hanno scandito cori e slogan, il più gettonato era “Scelte devastanti, ci perdono tutti quanti”.

Anche le persone comuni ieri per strada hanno chiesto un intervento diretto della politica, dall’alto, convinti che sia l’unico modo per sanare la crisi della loro speciale azienda, il casinò, a cui è legata a doppio filo la comunità di Campione d’Italia.

Dalla casa da gioco, sommersa di debiti, dipendono per esempio le sorti dell’asilo, al momento senza più maestre in grado di riaprire a settembre, ma senza i clienti del casinò anche i commercianti hanno paura di sparire.

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