Casinò di Campione
Il debito sale di 60 milioni

I curatori fallimentari aggiornano il passivo che comprende gli stipendi e i tfr dei dipendenti

Campione d’Italia deve tornare in tribunale a Como per parlare di fallimento, ma salvare la casa da gioco oggi rispetto alla scorsa estate sarà molto più difficile perché i debiti e le perdite sono aumentati di 60 milioni.

La Corte d’Appello questa settimana ha annullato, su richiesta del Comune, della società Casinò e della Banca Popolare di Sondrio in qualità di creditrice, la sentenza di fallimento della casa da gioco sancita il 27 luglio dal tribunale di Como. Adesso occorre tornare in tribunale a Como per discutere nuovamente della crisi del Casinò. Contro la decisione della Corte d’Appello i curatori fallimentari del Casinò non hanno ancora deciso se fare ricorso. Il quadro economico infatti è parecchio peggiore rispetto a luglio quando il tribunale di Como aveva imposto la chiusura della casa da gioco per un buco da 132 milioni di euro. Con ogni probabilità nella giornata di oggi i curatori depositeranno lo stato passivo del Casinò. Ovvero l’elenco dei creditori che bussano alle porte di Campione. E il conto dovrebbe salire di altri 60 milioni, con gli stipendi non versati ai 482 ex dipendenti, i cui crediti e i tfr hanno un canale preferenziale.

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