Casinò di Campione
Il sindaco: «Si può salvare
con un piano lacrime e sangue»

Roberto Salmoiraghi ha parlato in un’assemblea pubblica con i cittadini: tre punti per ridurre il debito. “Se non c’è condivisione sul piano mi dimetto”

Secondo il sindaco Roberto Salmoiraghi ci sono i margini per salvare il casino municipale dal fallimento, ma “occorre passare attraverso un piano lacrime e sangue”. Lo ha detto oggi in un’assemblea pubblica convocata dopo la richiesta della Procura di Como di fallimento della società di gestione della casa da gioco, partecipata al 100% dal Comune.

Il piano annunciato da Salmoiraghi prevede una riduzione degli stipendi dei dipendenti comunali del 20%, il regime di mobilità per 42 dipendenti del casinò (su oltre 400) e un forte taglio alle pensioni che nella enclave italiana in territorio svizzero godono di sussidi comunali per bilanciare il costo della vita in Svizzera. Il mancato versamento da parte del casinò dei contributi al Comune, circa 700 mila euro ogni dieci giorni, sta infatti mettendo a repentaglio le finanze municipali, tanto che i circa 100 dipendenti municipali non ricevono lo stipendio da due mesi.

“Abbiamo passato 40 anni di benessere assoluto grazie al casinò, adesso siamo diventati poveri e non c’è niente di male: dobbiamo lavorare per sopravvivere, facendo sacrifici” ha detto Salmoiraghi annunciando che presenterà a breve un piano più dettagliato ai sindacati. Il sindaco ha inoltre annunciato che si dimetterà se non vi sarà consenso attorno al piano di salvataggio.

L’udienza in tribunale per decidere sull’istanza di fallimento presentata dalla Procura di Como si terrà il 12 marzo. I magistrati comaschi hanno presentato la richiesta sulla base del mancato versamento al Comune di 33 milioni di franchi (circa 29 milioni di euro) ai quali vanno aggiunti 39 milioni di franchi di debiti con le banche.

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