Cernobbio: «Intitolate a Filippo
il palazzetto dello sport»

Tante proposte per onorare Mondelli, il campione del mondo di canottaggio scomparso a 26 anni. Il sindaco (e amico) Matteo Monti: «Stiamo raccogliendo tutte le proposte, il suo nome non sarà dimenticato»

È passata una settimana esatta da quando Filippo Mondelli non c’è più e già si sta pensando a come onorare il suo ricordo, per far sì che il campione del mondo di canottaggio strappato alla vita dalla malattia ad appena 26 anni possa continuare a restare tra la sua gente come esempio di forza, grinta e determinazione.

C’è chi, tra i compaesani cernobbiesi, ha suggerito di dedicare al “Mondo” il palazzetto dello sport di Cernobbio, lo stesso luogo che si era trasformato in camera ardente per accogliere tutti coloro che avevano voluto fare un ultimo saluto a Filippo dopo la sua scomparsa, in attesa dei funerali che si sono tenuti lunedì in riva.

C’è chi si è offerto anche di realizzare un murales, sempre in suo ricordo e chi ha proposto di dedicargli una via di Cernobbio. Già, perché Filippo, nella sua vita troppo breve, ha saputo lasciare un segno sportivo e umano, oltre che essere fonte d’orgoglio per i suoi concittadini e per l’Italia intera, per la forza e perseveranza che ha dimostrato, lottando e amando la vita fino all’ultimo. Sta in questa spiegazione il fatto che tutti, senza distinzione, sollecitano un’iniziativa che possa perpetuarne il ricordo. Andando oltre l’emotività del momento.

Anche l’Amministrazione comunale ci sta pensando, proprio alla luce delle sollecitazioni. «Ad oggi stiamo valutando, sto mettendo insieme tutte le idee e le proposte che stanno pervenendo – ha spiegato il sindaco di Cernobbio, Matteo Monti, che era anche amico di Filippo - valutiamo se intitolargli una struttura, una piazza o altre iniziative, sto ascoltando un po’ tutti. Sicuramente faremo qualcosa di significativo in suo ricordo».

E aggiunge: «L’idea è quella di lasciare un segno di Filippo, fare qualcosa per cui ogni anno e giorno ci si possa ricordare di lui». (Daniela Colombo)

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