Cinque anni, 8 chiusure
In via Per San Fermo
una frana annunciata

Piante pericolanti, caduta massi e smottamenti sempre negli stessi due punti della “Garibaldina”. Ora ci risiamo: migliaia di persone costrette in coda

Como

Piante pericolanti (che in molti casi coprono persino i lampioni dell’illuminazione) o altissime, caduta massi e smottamenti (compreso il luogo esatto dove si è verificato quello del 18 dicembre scorso, visto che erano stati posizionate da tempo due barriere in cemento). Una storia, quella di via Per San Fermo che ha visto otto chiusure (di poche ore o di giornate intere) negli ultimi cinque anni sempre per gli stessi problemi e sempre negli stessi due punti: poco dopo le prime curve salendo da largo Ceresio e nel tratto dopo il rettilineo.

In passato, però, i tempi di riapertura sono stati contenuti mentre questa volta si parla addirittura di una chiusura fino a marzo con tutti i disagi del caso per migliaia di persone: dai residenti a San Fermo, Cavallasca e Colverde a quelli di Monte Olimpino, Sagnino e Tavernola costretti a giri dell’oca per bypassare la chiusura con lunghe code e pesanti disagi destinati a peggiorare con la riapertura delle scuole e delle aziende (comprese quelle svizzere), chiuse per le festività natalizie.

Andando con ordine, il 2 maggio del 2014 a causa della caduta di grossi alberi nel primo tratto di strada erano stati eseguiti dal Comune lavori di somma urgenza (poi addebitati ai privati) per il ripristino delle condizioni di sicurezza con tre giorni di chiusura totale a cui era seguita l’istituzione del senso alternato. Piante cadute anche nel luglio dello stesso anno. A metà ottobre del 2016 un piccolo smottamento con la chiusura temporanea della strada. Nell’agosto del 2018 sempre dalla riva dove si è verificata la frana si era staccato un sasso che aveva colpito il parabrezza di un’auto in transito, fortunatamente senza conseguenze per il guidatore. Il 2019 è stato l’anno peggiore: il 6 gennaio chiusura della strada a causa di alcune piante pericolanti e il 2 maggio a causa della caduta alberi nella parte iniziate chiusura totale a cui era seguito il senso unico alternato per due settimane negli orari non di punta per le operazioni di taglio piante.

Si arriva così al 18 dicembre scorso con lo smottamento che ha determinato la chiusura totale della strada a tempo indeterminato. A parte alcuni sopralluoghi e il taglio di alcune piante, nessuno ha iniziato ancora a lavorare per la messa in sicurezza del versante. Da più parti sono arrivate le richieste di apertura almeno a senso alternato (respinta dal Comune perché «non ci sono le condizioni di sicurezza») oppure di istituzione di sensi unici in via Cardano e Valfresca in modo da evitare ingorghi a causa del calibro ristretto delle carreggiate (per ora scartate dall’amministrazione comunale).

Scorrendo indietro nel recente passato, si registrano problemi sempre nelle stesse zone nel 2002 mentre nell’aprile del 2005 si era verificato uno smottamento sempre nella zona della frana attuale con la chiusura per alcune ore per la rimozione delle macerie.

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