Crisi di Campione
«Hanno portato via
persino i quadri »

Il sindaco Roberto Canesi e i conti che non tornano «Neppure noi riusciremo a predisporre il bilancio, sono disposto a lasciare se non ci sarà una proroga»

Dal municipio di Campione d’Italia stanno portando via quadri e mobili, beni sottoposti a pignoramento per il pagamento dei debiti non saldati dal Comune.

Basterebbe questo per capire che i conti dell’ex enclave, travolta nel 2018 dal fallimento milionario del Casinò del quale l’ente Comune era l’unico proprietario, ancora non si reggono in piedi. Al punto che il neo sindaco Roberto Canesi, eletto lo scorso settembre dopo un lungo periodo di commissariamento e un’elezione a vuoto per mancanza di candidati, si dice a sua volta pronto a rimettere il mandato nelle mani del Prefetto.

Secondo la legge, infatti, entro tre mesi dalle elezioni l’ente comunale in dissesto deve preparare un bilancio economico, pena il decadimento dell’amministrazione. Ebbene, alla scadenza non manca molto ma la situazione è tutt’altro che in dirittura d’arrivo. «La realtà è che noi campionesi non siamo in ritardo di tre mesi, ma di almeno tre anni – ribatte il primo cittadino a La Provincia – I conti non tornano da prima dell’estate del 2018, dal fallimento del Casinò e forse da ancora prima. Nemmeno il commissario prefettizio, del resto, è riuscito a redigere un bilancio. E nemmeno noi senza un aiuto ce la faremo. Ho già parlato con il Prefetto mettendomi a disposizione. Per dirla chiaramente, senza una deroga non siamo in grado di proseguire».

Insomma, un quadro preoccupante. «Oggi siamo riusciti a negoziare un rinvio della rata del mutuo acceso nel 2007 per la costruzione del Casinò. E’ un boccata d’aria, ma non basta per risolvere i problemi».

E i problemi sono tutti finanziari, spiega il sindaco a questo proposito. «Abbiamo più di 17 milioni di euro di anticipazioni di tesoreria che le passate amministrazioni hanno ottenuto e che prima o poi devono rientrare - aggiunge - Abbiamo altri 17 milioni di euro di indennità e stipendi mai pagati agli ex dipendenti comunali. Molti di loro hanno vinto le cause e dunque stiamo subendo diversi decreti ingiuntivi. Ci stanno pignorando i beni non essenziali. Sono già venuti a portare via quadri e mobili dal municipio».

Occorre ricordare a onor del vero che prima del dissesto economico Campione d’Italia aveva più di cento dipendenti comunali in un paese con 1900 anime e due chilometri di strada.

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