Croce Rossa, blitz della Finanza
«Fois si è appropriato di 1,5 milioni»

Il fascicolo nato dall’inchiesta giornalistica de La Provincia e una querela del Comune

Non solo spese folli per costruire mega sedi e comprare decine e decine di ambulanze e mezzi (alcuni dei quali poi girati a privati, non si capisce a che titolo). L’ex commissario straordinario della Croce Rossa di Como, Lipomo e Valle Intelvi Matteo Fois, infatti, è accusato anche di aver girato denaro dell’associazione direttamente sul proprio conto corrente personale.

L’inchiesta giornalistica, avviata più di un anno fa dal nostro quotidiano, è sfociata ieri in una serie di perquisizioni da parte dei finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Albate.

Le fiamme gialle, ieri mattina di buon ora, si sono presentate nella sedi del Comitato di Como della Croce Rossa in via Italia Libera, di Lipomo e di San Fedele Intelvi nonché a casa dello stesso Matteo Fois, indagato formalmente per peculato (ovvero l’appropriazione di denaro pubblico), utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, falso in atto pubblico e turbativa d’asta. Queste ultime due contestazioni nascono da una denuncia presentata in Procura dal Comune di Como.

Queste ultime due contestazioni nascono da una denuncia presentata in Procura dal Comune di Como.

Il fascicolo sulle spese folli di cui Fois si sarebbe reso protagonista, tra il 2014 e tutto il 2019, quando cioè è stato il capo incontrastato della Croce Rossa comasca (Croce Rossa che risulta parte lesa nell’inchiesta), risulta aperto da oltre un anno, da quando cioè gli articoli di stampa pubblicati da La Provincia avevano iniziato a raccontare tutta una serie di problemi economici legati proprio alla gestione dell’ex commissario.

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