«Dal Comune nessuna collaborazione»
Il presepe vivente si sposta a Cernobbio

Gli organizzatori volevano piazza Verdi, è stata offerta piazza Cacciatori delle Alpi - «È mancata la volontà». L’assessore Cioffi: «Abbiamo proposto alternative, poca disponibilità»

Tra i due litiganti la spunta Cernobbio. Dopo 27 anni il presepe vivente, organizzato dai volontari dell’associazione De-Sidera Onlus, trasloca nei pressi di Villa Bernasconi e lascia, non senza malumori, il capoluogo.

Sulla vicenda non ci potrebbero essere versioni più discordanti. Partiamo però da un punto fermo: il sodalizio a giugno aveva sottoposto all’Amministrazione comunale di Como la richiesta di realizzare l’iniziativa, che coinvolge circa 70 persone, in piazza Verdi, dove allestire la natività e ricostruire un piccolo villaggio, animato da rappresentazioni e canti.

Da qui si sono susseguiti mesi di silenzi, incomprensioni e nulla di fatto, stando a come poi sono capitolati i fatti.

Il Comune sostiene di aver indicato a De-Sidera delle location diverse per allestire l’evento, come piazza Cacciatori delle Alpi e l’annessa via Gallio o ancora piazza del Popolo, entrambe collocate al di fuori della città murata. L’associazione, dal canto suo, nega di aver ricevuto proposte di questo tipo, se non quella di piazza Roma, ritenuta “il sottoscala della città”, tanto da declinare l’invito. Insomma un rimbalzo di responsabilità in cui a perderci sono stati i comaschi che si sentono orfani di una manifestazione storica ormai entrata a pieno titolo nella tradizione cittadina.

«Ci spiace che quest’anno non si realizzi il presepe vivente nella nostra città – sottolinea l’assessore alla Cultura, Lidia Cioffi – Ci spiace soprattutto l’atteggiamento di poca collaborazione mantenuto dai promotori. La location da loro richiesta in prima battuta, il Broletto, è una via di esodo così come indicato nel piano della sicurezza di Como Città dei Balocchi. Era impossibile garantire quegli spazi che devono rimanere liberi. Abbiamo proposto alternative che non sono state accolte perché fuori le mura. Ma come Amministrazione non possiamo bloccare una kermesse di un mese per un evento di un giorno. Serviva più disponibilità alla mediazione».

Il presepe vivente agli inizi era allestito al Broletto, poi ha girato più angoli di Como, da piazza Verdi alla zona antistante la chiesa di San Giacomo. Lo scorso anno per l’emergenza Covid si è tenuto all’interno del Duomo. Il 18 dicembre 2021 aprirà i battenti a Cernobbio. Il presidente di De-Sidera Onlus, Nicola Cappi è amareggiato. «Diciamo le cose come sono. L’Amministrazione si deve assumere tutta la responsabilità di una precisa scelta politica. A Como non c’è stata la volontà di trovare un luogo adeguato dove realizzare il nostro presepe vivente. Mai ricevute proposte di alternative. È un tentativo, anche maldestro, di salvarsi la faccia. Noi non ce l’abbiamo con la Città dei Balocchi, che è una bellissima iniziativa, ma con il Comune che si è mostrato sordo alle nostre richieste per un evento che ha anche uno sfondo benefico di raccolta fondi». E poi aggiunge: «Siamo comunque lieti e riconoscenti all’Amministrazione comunale di Cernobbio che accoglierà la manifestazione nel pomeriggio di sabato 18 dicembre nello spazio adiacente a Villa Bernasconi. È previsto un villaggio permanente nel quale, a tre riprese, verrà proposta una rappresentazione teatrale delle tipiche scene della natività di Gesù. Sarà presente alle 15.30 anche il nostro vescovo, Oscar Cantoni ».

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