Diocesi, scelte due coppie di sposi per guidare la pastorale familiare

La nomina Affiancate dal vescovo a monsignor Mosconi e suor Adele Mattioni. «Una bella ricchezza»

Una vera novità a livello di Curia diocesana: il vescovo Oscar Cantoni ha nominato – a servizio della pastorale familiare – due coppie di sposi quali co-direttori dell’Ufficio. Ad Alberto Tosato con Michela Vaninetti e Riccardo Speziale con Loretta Cerutti il cardinale ha affidato il nuovo incarico che li vede protagonisti nel direttivo assieme a un sacerdote, don Maurizio Mosconi, e a suor Adele Mattioni.

Sei figure, ma uno stile unico, quello della «corresponsabilità ecclesiale», come confermano i coniugi Tosato, sposi da quasi dieci anni, residenti a Casnate con Bernate. «Siamo ai nostri primi passi: le premesse sono buone, ma, naturalmente, scopriremo tutto cammin facendo».

Stupore e gratitudine: così Michela e Alberto hanno accolto la nomina, certi che «il Signore scrive preciso sulle righe storte delle nostre vite e chiama a sfide, talvolta anche impegnative. Prima da giovani e poi da sposi abbiamo avuto modo di fare esperienza di Chiesa in diversi ambiti della pastorale diocesana. Ora si è presentata la proposta di un nuovo incarico, che abbiamo accolto sicuramente con gioia, ma anche con qualche timore».

Fino a questo momento, l’Ufficio per la pastorale della famiglia ha sempre visto la compresenza di un direttore sacerdote (per anni lo è stato don Roberto Secchi, oggi segretario particolare del cardinale) e soltanto di una coppia di sposi, nella fattispecie Daniele Lissi e Sara Introzzi, co-direttori nel passato quinquennio. «A loro, di tutto cuore, va la nostra gratitudine per aver iniziato a tracciare questa strada».

Ora, appunto, la decisione di allargare il team. «Tale scelta rappresenta una ricchezza e dice già il bello di questa “missione”: insieme, ciascuno con la propria storia, con i limiti e le capacità, per provare a servire secondo lo stile del Vangelo». Questa varietà non potrà che far bene alla Chiesa locale: come confermano i coniugi, «ci sembra possa ben intrecciarsi con l’invito fatto dal vescovo Oscar a essere sempre più Chiesa sinodale, missionaria e ministeriale, proprio come è emerso nel recente Sinodo diocesano».

La famiglia, oggi, ha bisogno «di uno sguardo benevolo e non giudicante. Desideriamo essere essere segno d’amore, partendo da un ascolto vero e paziente, capace di accoglienza e attenzione verso tutti», nella certezza «di non essere degli “specializzati”: abbiamo molta strada da fare, ma il bello è che non siamo da soli. Siamo pronti a lavorare con don Maurizio, suor Adele, Loretta e Riccardo e con gli sposi della diocesi».

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